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La protesta / Barriera Nuova - Città Nuova / Viale Gabriele D'Annunzio

Ciclabile in viale D'Annunzio: il fronte del no raccoglie quasi 800 firme

L'iniziativa contraria della Fiab Trieste Ulisse. I commercianti: “mai ascoltati dal Comune, pronti ad incatenarci”

TRIESTE - Sono state raccolte 780 firme contrarie al progetto di pista ciclabile in viale D'Annunzio, a due settimane del lancio della raccolta. L'iniziativa di protesta contro il progetto del Comune è stata lanciata da Fiab Ulisse Trieste in collaborazione con sette commercianti della zona. La pista bidirezionale dovrebbe sorgere sul marciapiede sinistro del viale (procedendo verso piazza Foraggi), e sarebbero mantenuti i parcheggi, non più a pettine come allo stato attuale, ma in verticale.

"Pare che nessuno, tranne l’assessore Babuder, voglia la ciclabile sul marciapiede in viale D’Annunzio”, commenta Tiziana Ugo, presidente di FIAB Trieste Ulisse, che spiega come, tra i commercianti, c’è chi minaccia che “bloccherà il passaggio delle bici” e chi con determinazione afferma che vuole “incatenarsi agli alberi” per non far partire il cantiere. "

È incredibile che un progetto di questo impatto e costo, 1.328.000 euro, sia stato fatto senza aver ascoltato e coinvolto chi usa la bici e chi vive e lavora in quella via - commenta Federico Zadnich del Direttivo Fiab Trieste Ulisse -. Chiediamo all’assessore Babuder di rivedere il progetto e di andare, come abbiamo fatto noi, a sentire le ragioni dei vari portatori di interesse, come si dovrebbe sempre fare quando si progettano trasformazioni urbanistiche di questo tipo".

«Una ciclabile bidirezionale su marciapiede sarebbe pericolosa oltre che per noi ciclisti anche per chi lavora e passeggia su quel marciapiede - evidenzia Luca Mastropasqua di Fiab Trieste Ulisse - Vi immaginate le bici scendere a 20/30 km all’ora con i bambini che escono da una gelateria, i residenti dai loro portoni di casa e i ristoratori dai loro locali? Inoltre è statisticamente provato che la maggior parte degli incidenti che coinvolgono i ciclisti avvengono agli incroci, a causa della scarsa visibilità e dell’abitudine consolidata degli automobilisti a non guardare se qualche ciclista arriva sulla ciclabile, dalla parte opposta a dove arrivano le auto: per questo le ciclabili su marciapiedi sono da 3 a 11 volte più pericolose di quelle in strada su corsia ciclabile (come mostrano le statistiche del Comune di Berna)".

"Noi e le 780 persone che hanno sottoscritto la petizione chiediamo di rivedere il progetto in conformità a quanto pianificato dal Biciplan, approvato dal Consiglio comunale a luglio 2021 - conclude Tiziana Ugo - realizzando due corsie monodirezionali su strada, una per ciascun senso di marcia. Trieste ha assoluto bisogno di nuove ciclabili, ma queste devono essere di qualità e senza togliere spazio ai pedoni e ai preziosi negozi di prossimità".

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