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Cronaca

Cie Gradisca, in Coma Farmacologico il Marocchino Caduto dal Tetto durante una Tentata Fuga

L'uomo era destinatario di un decreto d'espulsione. L'assessore Torrenti: «Il grave incidente conferma l'inadeguatezza della struttura». Intanto oggi in arrivo "nuovi ospiti" «Chiederemo al Governo che, in prospettiva di una chiusura, l'utilizzo...

L'uomo era destinatario di un decreto d'espulsione. L'assessore Torrenti: «Il grave incidente conferma l'inadeguatezza della struttura». Intanto oggi in arrivo "nuovi ospiti"

«Chiederemo al Governo che, in prospettiva di una chiusura, l'utilizzo del Centro di Gradisca diventi almeno più coerente con la sua tipologia strutturale». Per Gianni Torrenti (in foto), assessore regionale all'Immigrazione, è questa la cosa più urgente da fare per ridurre le tensioni all'interno del Cie.

Torrenti ha incontrato questa mattina a Gorizia il prefetto Maria Augusta Marrosu per un colloquio in cui, com'egli stesso ha osservato, «sono state evidenziate sostanziali identità di vedute sulla necessità di superare la Bossi-Fini, una norma che, a parer mio, non ha mai funzionato, non funziona e non funzionerà mai, anche se, ovviamente, in questo momento l'impegno del prefetto e delle Forze dell'ordine è per una efficienza della struttura in linea con le leggi vigenti».

Ribadendo che «non è possibile accogliere nello stesso ambito persone in attesa di identificazione o con il permesso scaduto e chi ha subito una o più condanne ed è stato in carcere», l'assessore ha rilevato che «anche la dinamica dell'incidente di questa notte, che ha coinvolto due persone di cui una ferita purtroppo assai gravemente, attesta l'inadeguatezza del Cie quale ipotetico luogo di detenzione».

«Il ferito è un marocchino, lì da 4 giorni dopo esser stato in carcere a Bergamo, dove aveva scontato una condanna per droga» spiega l'assessore, confermando che era già stato emanato nei confronti dell'uomo un provvedimento di espulsione. L'uomo ora è in coma farmacologico a Cattinara.
«Anche questo tentativo di fuga e le sue tragiche conseguenze - nota l'assessore - sono una conferma che il Cie, tra l'altro in parziale ristrutturazione, non è adatto ad ospitare chi non ha più nulla da perdere e quindi rischia il tutto per tutto pur di restare in Europa».

Una commistione, quella tra individui in attesa solo di essere identificati e quelli abituati a delinquere, che secondo l'assessore contribuisce non poco a far lievitare il tasso di tensione all'interno del Centro e a ridurre la percezione di sicurezza, mettendo a dura prova le Forze dell'ordine ed un personale chiamato a svolgere quotidianamente un compito sempre più difficile.

Intanto oggi sono in arrivo nuovi ospiti al centro: circa 50 eritrei arriveranno all'aeroporto di Ronchi per poi essere condotti in pullman alla struttura di Gradisca.

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