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Cronaca

Contrada: «Pronti al ricorso contro il declassamento» (FOTO)

Infuocata conferenza stampa stamattina alla Contrada contro la decisione del Ministero di declassare a semplice compagnia teatrale la Contrada. La presidente Livia Amabilino: «Decisioni non oggettive, hanno ottenuto risultati i raccomandati»

Conferenza stampa questa mattina alla contrada contro la decisione del Ministero di declassare la Contrada da Teatro Stabile e "compagnia teatrale", che porterà quasi sicuramente ad una riduzione di contributi la teatro.

La presidente Livia Amabilino piuttosto affranta dalla decisione ma motivatissima ad agire spiega che «la decisione del Ministero è inacettabile, si vogliono cancellare quasi quarant'anni di gloriosa storia del teatro. Con questa decisione poi le istituzioni stesse affermano di averci finanziato per tutti questi anni ingiustamente visto che ora siamo considerati semplici compagnia teatrale. Il frutto della decisione finale è dovuta alla finta oggettività dei criteri inseriti nel decreto. Hanno avuto la meglio i raccomandati ma noi non ci scomponiamo. Siamo pronti al ricorso. Gli abbonati, che ci sono stati molto vicini in questi giorni così come la città tutta, stiano tranquilli: la Contrada continuerà ad esistere».

10mar2015.Conferenza stampa Contrada (Foto Luca Marsi)

Il sindaco Cosolini ha tenuto a dire che «il comune darà tutto il sostegno morale ed istituzionale alla Contrada nel percorso del ricorso. Non deve venir assolutamente perso un tal patrimonio culturale e soprattutto lavorativo, considerando poi la difficoltà oggi riscontrata nel mercato del lavoro. Va accelerata l'integrazione tra le diverse realtà teatri non disperdendo però le diverse specificità».

L'assessore alla cultura Gianni Torrenti ha confermato l'appoggio della regione alla decisione della Contrada di fare ricorso, affermando inoltre che «si sarebbe dovuto tener conto anche di altri parametri, come ad esempio il pubblico presente nei teatri ed in questo Trieste ne10mar2015.conferenzastampacontrada(FotoLucaMarsi)02 esce assolutamente a testa alta. Ci sono molte realtà teatrali in città, tutte molto seguite ed apprezzate»

Alberto Bevilacqua, direttore del CSS di Udine e presidente (a metà ci tiene a sottolineare) dell'Arts conferma l'appoggio alla Contrada, facendo anche un mea culpa per non essere riusciti a fare sistema creando le condizioni per quelle collaborazione utili per raggiungere risultati più importanti (in regione ci sarà solo un Tric - il Teatro Sloveno è inserito de imperium come TRIC -  e nessun teatro di interessa nazionale).

Il direttore organizzativo della Contrada Diego Matucchina ha affermato che «non abbiamo mai dato i numeri del teatro al pubblico perchè pensavamo non fossero importanti ma solo al Ministero. Per cui è venuto il momento di comunicare qualche dato: più di 3000 abbonati, nel 2014 oltre 45 mila presenze e nella stagione in corso già oltre 30 mila, oltre 500 mila euro di incassi, 6500 giornate lavorative, oltre 200le giornate recitate, circa 300 mila euro di onere previdenziali (pari ad oltre un milione di euro di stipendi)».

«La Contrada in città è vista come una grande famiglia, ed è quello che effettivamente è». Lo ha affermato la portavoce dei dipendenti del teatro Sarah del Sal «Quansdo si entra in teatro si avverte l'aria familiare che c'è, il nostro pubblico è accompagnato dalla porta di ingresso fino al proprio posto e viceversa alla fine».

Anche il Presidente del Politeama Rossetti Milos Budin ha voluto sottolineare la vicinanza del CDA dello Stabile regionale alla Contrada 10mar2015.conferenzastampacontrada(FotoLucaMarsi)04affermando che, a prescindere dalla fascia di collocazione dei diversi teatri, il Minitsro rispetti quanto afferma con regolarità, ovvero che la distribuzione delle risorse disposizione a ciascun teatro siano indipendenti dalla fascia degli stessi. Secca la replica di Livia Amabilino:  « la fascia c'entra eccome, sia come contributi finali sia per il fatto che la Contrada con tale declassamento rischia di venir snaturata a semplice compagnia teatrale, quello che non è e qusto non lo possiamo permettere

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