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Cronaca Via del Coroneo, 26

Coronavirus, la protesta pacifica dei detenuti: "Più tutele contro il contagio"

I detenuti chiedono "più protezioni, disinfezione, controlli all'ingresso del carcere". La lettera è stata firmata da tutti i ristretti, che dichiarano "piena comprensione" per quanto riguarda il divieto di ricevere visite

I detenuti del carcere del Coroneo annunciano una "protesta pacifica" per chiedere maggiori protezioni e tutele contro il contagio da Coronavirus. Per quanto riguarda il divieto di ricevere visite, i ristretti esprimono "piena comprensione". Di seguito la lettera, firmata da tutti i detenuti e rivolta agli organi di stampa.

"Noi sottoscritti detenuti, attualmente ristretti c/o la suddetta casa circondariale, con la presente vogliamo evidenziare l’attuale situazione, per altro comune a tutto il sistema carcerario italiano, di grave rischio e disagio conseguente all’emergenza coronavirus e chiediamo che vengano attuati tutti i provvedimenti possibili atti a garantire l’incolumità personale. Di seguito elenchiamo alcuni punti, che sarebbe auspicabile e doveroso, fossero risolti con urgenza e sollecitudine:

a) Fornitura di dispositivi di protezione (mascherine-guanti) ai detenuti, a maggior ragione agli agenti, al personale infermieristico, ed al personale civile che dovesse entrare in contatto con noi.

b) Dotazione di prodotti disinfettanti e di sanificazione di maggior impatto a tutti gli addetti alle pulizie degli spazi comuni, ai lavoranti di cucina e lavoranti mof, e, se possibile, anche in ogni cella.

c) Controllo accurato dei nuovi ingressi e verifica dello stato di salute (misurazione temperatura e quant’altro necessario) di chiunque provenga dall’esterno (personale, infermieri, lavoratori di ditte manutentrici, avvocati, magistrati, medici ecc). 

Si evidenzia inoltre che il problema del sovraffollamento, come già sapete, nel contesto attuale è il pericolo maggiore e si richiede con forza che si attuino provvedimenti urgenti per ridurre la popolazione carceraria, da parte delle autorità in quanto quelli presi sino ad ora si sono dimostrati di scarsa applicazione ed efficacia e che anche importanti rappresentanti dell’autorità giudiziaria e dell’amministrazione carceraria si sono espressi sulla necessità di adottare ed utilizzare gli strumenti già disponibili per ridurre il sovraffollamento, esempio la L.199. 

In questo modo e solo così ci sarebbe un maggior grado di tutela e sicurezza negli Istituti e, senz’altro, più serenità per tutti, detenuti ed agenti. Per codesti motivi, come forma di protesta civile e pacifica per sensibilizzare sul tema, intendiamo ritardare di 30 minuti il rientro nella propria cella per la chiusura dell’ora di pranzo che si svolge alle ore 11.30 e di 15 minuti all’ora di chiusura della sera, che si svolge alle ore 17.45, senza eccedere in altri comportamenti o atteggiamenti esagerati. 

Vogliamo anche ricordare che l’impossibilità di effettuare colloqui visivi, ampiamente giustificata dall’attuale situazione (covid-19) costituisca per noi e i nostri cari un notevole disagio, anche psicologico, ma che da parte di noi detenuti vi è stata piena comprensione in questo. Ci auguriamo che al più presto vi sia un segnale positivo nell’accoglimento delle nostre richieste e rimaniamo in attesa fiduciosi. Come tutta la popolazione, stiamo vivendo un momento difficilissimo e, come tutti, abbiamo bisogno di aiuto. Non dimenticateci". 

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