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Cronaca

Donata a Trieste parte della «Collezione Malabotta» (FOTO)

Il Museo Revoltella accoglierà la collezione donata. Sabato 1 agosto, alle ore 11.30, nel Salotto Azzurro del Municipio, alla presenza del Sindaco e della direttrice del “Revoltella” sarà formalizzata la donazione

La città di Trieste, e per essa il Museo Revoltella, si appresta ad accogliere un tassello fondamentale della sua storia culturale. Sabato prossimo, 1 agosto, alle ore 11.30, nel Salotto Azzurro del Municipio, alla presenza del Sindaco Roberto Cosolini, dell’Assessore comunale alla Cultura Paolo Tassinari, della direttrice dei Civici Musei di Storia e Arte e del “Revoltella” Maria Masau Dan e della signora Franca Fenga Malabotta, sarà infatti formalizzata la donazione al Comune di una parte importante delle opere degli artisti giuliani facenti parte della “Collezione Malabotta”.

Sarà dunque questa l’occasione appropriata per commemorare il quarantesimo anno della scomparsa di Manlio Malabotta. La sua raccolta, frutto della sua grande passione di collezionista e del suo amore per le arti, rappresenta per gli studiosi non solo un insieme illustre di dipinti e disegni ma un contributo imprescindibile per delineare la storia dei movimenti, delle idealità e dei sodalizi sorti in ambito locale e strettamente correlati alle più importanti esperienze italiane e straniere: dal Futurismo alla Pittura metafisica, dal Magischer Realismus al Novecento di Margherita Sarfatti.

Manlio Malabotta, quando nel 1943 abbandonò Montona, aveva già prodotto una serie di articoli critici, redatti a partire dalla fine degli anni Venti, a sostegno della tradizione pittorica triestina nei quali venivano supportate personalità quali Giorgio Carmelich, Adolfo Levier, Mario Lannes, Arturo Nathan e Vittorio Bolaffio. Tutti artisti per i quali Malabotta curò approfondimenti critici e, in alcuni casi, esposizioni. Da cultore della modernità, selezionò acutamente le opere che entrarono a far parte della sua raccolta. Notissimo il dipinto di Arturo Nathan “Solitudine”, un capolavoro del “Realismo Magico”, acquistato da Malabotta già nei primi anni Trenta che conferma della sua rara preveggenza critica e ricopre, all’interno della produzione dell’artista, uno dei suoi vertici qualitativi.

Significativamente rientra nel corpus delle opere donate anche un piccolo olio su tavola di Arturo Fittke, al quale Malabotta per primo, nel 1929, assegnò un ruolo rilevante nella storia dell’arte giuliana. La collezione di artisti amati dall’illustre collezionista rappresentano un mondo culturale sempre vivo a Trieste: da Vittorio Bolaffio, cui si legano illustri memorie letterarie (Giani Stuparich, Umberto Saba e Stelio Mattioni) a Giorgio Carmelich dall’inesauribile vitalità creativa volta a introdurre il Futurismo in area giuliana. Vi sono infine due ritratti, l’uno di Adolfo Levier e l’altro di Mario Lannes, che ci restituiscono l’immagine volitiva di Manlio Malabotta quale instancabile scrutatore del ‘900.

«L'Amministrazione – ha affermato in proposito il Sindaco Cosolini - non può che essere onorata e grata nel ricevere questo prezioso e bellissimo dono che va ad arricchire in misura cosi significativa la collezione di arte contemporanea del nostro patrimonio museale. Ed è per questo che a nome del Comune vorrei fortemente ringraziare la signora Franca Fenga Malabotta per questa sua decisione che rappresenta un atto di affetto verso l'intera nostra città».

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