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Cronaca

Equitalia "bandita" da Trieste: il Consiglio comunale unanime

L'emendamento di Forza Italia, appoggiato anche dal Movimento 5 stelle che ne aveva presentato uno simile, è stato approvato dall'Aula all'interno della delibera per l'affidamento alla controllata comunale Esatto dei servizi di riscossione di tasse e sanzioni

L'ultima seduta del Consiglio comunale pre-festiva non è stata proprio all'insegna dello spirito natalizio: infatti due delibere al vaglio dell’aula hanno messo in crisi principalmente la maggioranza che a un certo punto ha chiesto una sospensione di pochi minuti (durata poi oltre un'ora e mezza) per discutere degli emendamenti portati alla delibera per l’affidamento alla partecipata al 100% comunale Esatto dei servizi di riscossione di tasse e sanzioni, ma anche in previsione della successiva sul regolamento dell'Uti.

Sulla questione Esatto, a far la parte del leone è stato il consigliere della Lista Dipiazza Roberto Cason che, presidente della commissione competente, ha contestando che «negli anni scorsi abbia fatto utili (per un totale di 1 milione e 313 mila euro in quattro anni) mentre una partecipata al 100% per un servizio pubblico dovrebbe farne zero: quindi sono stati pagate imposte e tasse su soldi pubblici pari a 709 mila euro». Per non parlare poi dei «39 mila euro spesi a metà 2014 per il centalino elettronico destinato al call center, poi spento e inulitizzato per appaltare alla GAP srl il call center esterno per 180.000 euro in 10 mesi - critica Cason -. Call center appaltato a una società di Roma con enormi disservizi per i cittadini poichè gli operatori hanno accesso solo al sito internet pubblico». «Assurdo che gli avvisi bonari della tassa rifiuti (TARES) non pagata nel 2013 emessi appena a fine 2016... e incassati nel 2017», conclude il consigliere della Lista Dipiazza. 

Dopo l'esposizione di Roberto Cason, è stato il momento della presentazione degli emendamenti, tra cui i più importanti sono di certo il 2 e il 5, il primo presentato dal Movimento 5 stelle e il secondo da Forza Italia che in sostanza puntavano alla stessa cosa, ossia che «l'Esatto dal 1 gennaio 2018 non si rivolga più a Equitalia, all'Agenzia per la riscossione o a eventuali altri soggetti per la riscossione coattiva delle entrate tributarie, extra tributarie e delle sanzioni amministrative per violazione del codice della strada e altre sanzioni amministrative per violazioni a Legge e Regolamenti comunali».

Conclusa l'esposizione degli emendamenti, è stato il momento dell'espressione di voto con la capogruppo del Pd Fabiana Martini che ha annunciato il “sì” ma anche «anticipo che domattina depositeremo la domanda per la convocazione di una commissione trasparenza su Esatto, con la richiesta di audire i vertici della società, quei vertici che le commissioni hanno ritenuto di censurare, per verificare la fondatezza delle gravissime affermazioni fatte poco fa in aula dal consigliere Cason». Favorevole anche il voto del socialista Roberto De Gioia, di Maria Teresa Bassa Poropat (Insieme per Trieste) e dei M5S. «Ci sono diversi punti gravi citati da Cason, vanno approfonditi», ha detto il capogruppo dei Cinquestelle Paolo Menis.

Alla fine il voto favorevole alla delibera, compreso l'emendamento che cancella Equitalia, è stato unanime. Quanto alla commissione trasparenza, il consigliere Cason si è detto «ben lieto di aver aperto il caso e che se non arriverà la richiesta del Pd, che mi pare assurda visto che gli anni di malgestione sono quelli sotto il loro mandato, ne chiederò io una, perchè ci sono molte altre questioni da approfondire».

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