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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Gli Ormeggiatori del Porto Impegnati nella Sicurezza in Mare

Proprio nell'ottica del grande lavoro di sicurezza in mare, in questi giorni di avverse condizioni meteo in una chiara logica di criticità, i componenti del gruppo Ormeggiatori, hanno operato per la sicurezza dei natanti oltre che delle navi...

Proprio nell'ottica del grande lavoro di sicurezza in mare, in questi giorni di avverse condizioni meteo in una chiara logica di criticità, i componenti del gruppo Ormeggiatori, hanno operato per la sicurezza dei natanti oltre che delle navi commerciali presenti in porto.

Si registrano infatti diversi interventi per il rinforzo degli ormeggi nei confronti di navi portacontainer quali il CMA GGM RAVEL ormeggiata al molo VII, il MAIOR ormeggiato in riva Traiana e pure nell'ambito di salvamento di un natante della misura di cr. 7 metri, ormeggiato in sachetta a Trieste, e ormai quasi alla deriva per la rottura degli ormeggi.

Nonostante le precarie condizioni di sicurezza gli ormeggiaoti hanno tratto in salvo l'imbarcazione attraverso l'uso delle proprie motobarche e dovendo anche salire sull'imbarcazione in difficoltà, con raffiche di oltre 130 km/h. (VEDI FOTO)

Gli ormeggiatori triestini assieme alla propria associazione nazionale ANGOPI, già da tempo hanno portato a buon fine una iniziativa di marcata impronta sociale e di rilevante valenza pubblica. la categoria ha stretto un accordo con Sailornet e Associazione Mare Italia, volto ad incrementare la tutela della sicurezza in mare nell'ambito della nautica da diporto.

Questa fase è servita a mettere a punto l'affidabilità dei meccanismi operativi e tariffari in maniera equa, certa e trasparente. Inoltre, questo stesso periodo è stato particolarmente prezioso per affinare nel modo migliore l'organizzazione degli interventi di soccorso in mare che gli ormeggiatori e barcaioli-battellieri italiani istituzionalmente effettuano - ponendovi il peso della propria esperienza marinaresca e l'affidabilità dei loro mezzi nautici - in coerenza all'obbligo di servizio pubblico che disciplina e caratterizza la loro professione.

Il nuovo impegno, definito dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto: 'Appoggio e supporto a natanti da diporto', non incide in alcuna maniera nel regolare svolgimento del servizio universale di ormeggio e disormeggio affidato ai Gruppi e che si conferma assolutamente prioritario, quindi al riparo da qualsiasi minima disfunzione. Ciò precisato, i termini dell'accordo tra Angopi, Sailornet e AMI rispondono con coerenza alla vocazione istituzionale degli ormeggiatori, volta a garantire la sicurezza delle navi e della navigazione. Garanzia alla quale la categoria può far fronte grazie alle caratteristiche essenziali dei Gruppi che la compongono, che sono un presidio investito - come sopra già detto - con obblighi di sicurezza in tutte le sue varie sfaccettature, comprese quelle del soccorso e ausilio a qualunque tipo di natante. Un ruolo fondamentale, il presidio sulla sicurezza di 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno sostenuto dagli ormeggiatori, che si consoliderebbe ed estenderebbe ulteriormente i suoi vantaggi pubblici se la nuova esperienza volta alla nautica da diporto si rivelasse positiva.

La spontanea, generosa solidarietà degli ormeggiatori per chi è in pericolo sul mare affonda le sue radici nell'anima della categoria e infittisce i dossier delle Capitanerie. Gran parte di questi documenti riguarda interventi in soccorso a natanti da diporto in pericolo assieme ai loro occupanti. Ed è tutt'altro che irrilevante notare che in tali frangenti d'emergenza i battelli e gli equipaggi soccorsi abbiano trovato decisivo ausilio dal progresso tecnologico e strumentale che ha accompagnato lo sviluppo organizzativo dei Gruppi; così come altrettanto benefico supporto è giunto dai particolari corsi di qualificazione f

requentati dagli uomini che ne fanno parte per accrescere la loro professionalità marinaresca. Tutto questo, inserito nell'iniziativa Angopi-Sailornet-AMI può dettare un risvolto particolare. Infatti le attività di 'appoggio e supporto a natanti da diporto' effettuate dagli ormeggiatori e barcaioli-battellieri italiani pur in termini relativi potrebbe costituire un nuovo puntello al sistema della nautica turistica, principiato dalla legge sulla nautica da diporto.

Ovvero, favorire in tal senso talune zone geografiche o aree regionali che ritengono il diportismo marittimo meritevole di attenzione fino a renderlo addirittura essenziale per la loro economia.

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