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Illuminazione pubblica, i sindacati incontrano Dipiazza: “Posizioni distanti, gara da rifare"

I sindacati hanno ribadito la richiesta di ritirare la gara di aggiudicazione del servizio, che vede come potenziale vincitore l'azienda francese Citelum al posto del gruppo Hera

TRIESTE - "Posizioni molto distanti", è il commento delle segreterie territoriali Filctem/Cgil Flaei/Cisl Uiltec/Uil Fiadel dopo l'incontro con il sindaco Dipiazza in merito alla questione dell'illuminazione pubblica. I sindacati hanno ribadito la richiesta di ritirare la gara di aggiudicazione del servizio, che vede come potenziale vincitore l'azienda francese Citelum al posto del gruppo Hera. Tra i problemi sollevati dai sindacati, il subentro di una società estera che "potrebbe non garantire gli stessi servizi forniti da Hera Luce, sia per la conoscenza del territorio che per gli standard di reperibilità", un "possibile aumento delle spese comunali" e delle clausole sociali che "non danno garanzie ai lavoratori".

Nella mattinata del due maggio le organizzazioni sindacali hanno incontrato il sindaco "dopo mesi dalle numerose richieste in tal senso - spiegano in una nota stampa - e tardivo vista l’imminente scadenza del bando di gara per la presentazione delle offerte. Nonostante il clima cordiale le posizioni sono rimaste molto distanti, in particolar modo sulle cosiddette “clausole sociali” che secondo le organizzazioni sindacali non danno garanzie ai lavoratori per il mantenimento del posto di lavoro delle 16 figure coinvolte, molte delle quali dipendenti pubblici della “vecchia” Acega, Azienda Comunale Elettricità Gas ed Acqua mentre per il Segretario Generale Fabio Lorenzut si tratterebbe della migliore clausola sociale possibile (!)".

Le organizzazioni sindacali hanno inoltre espresso critiche al procedimento del project financing, che "dopo 4 anni di scelte discutibili vede profilarsi un possibile aggravio di spese per le casse comunali (e quindi per cittadini) riguardo agli oneri di cui il futuro vincitore, ora proponente Citelum, non si farà carico nella gestione del servizio per i prossimi tredici anni".

"Visto l’atteggiamento tenuto dal Comune - concludono - ed in particolare dal segretario generale Fabio Lorenzut le organizzazioni sindacali si mobiliteranno, da qui in avanti, per coinvolgere la Cittadinanza e i Lavoratori perché Trieste non è solo Ovovia sì/Ovovia no, Trieste deve conoscere quale sarà il futuro, molto incerto, di un servizio fondamentale per tutti".

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