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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca San Dorligo della Valle - Dolina

Wartsila taglia 90 posti di lavoro, Regione: «Inaccettabile, decisione incomprensibile»

E' la riflessione della presidente del Friuli Venezia Giulia a fronte dell'annuncio del taglio di circa 90 posti di lavoro presso la Wartsila Italia Spa di Bagnoli della Rosandra

I 90 tagli annunciati dall'azienda sono gravi e inaccettabili, sia per l'entità sia per le funzioni colpite. Il rischio è che si indebolisca strutturalmente il presidio industriale triestino ridimensionando una grande realtà industriale che sviluppa progetti complessi, anche accompagnati dal sostegno regionale, di cui resterebbero solo le funzioni più operative, ancora più esposte quindi a rischi futuri di rilocalizzazione. E' chiaro che la Regione, come già avvenuto in passato, sarà attiva e presente, sia al tavolo della vertenza, cui parteciperà il vicepresidente Bolzonello, sia dedicando un'ancor più fattiva attenzione agli scenari industriali del territorio triestino. 

E' la riflessione della presidente del Friuli Venezia Giulia a fronte dell'annuncio del taglio di circa 90 posti di lavoro presso la Wartsila Italia Spa di Bagnoli della Rosandra (Trieste). 

Ricordando il ruolo svolto nelle vertenze Flextronics e Revas a fianco delle parti e dei lavoratori per mettere in sicurezza le due realtà industriali, anche da parte del vicepresidente e assessore alle Attività industriali viene la conferma di un'attenzione non astratta o solo dichiarata, ma molto concreta per lo sviluppo industriale dell'area. Questo a partire dall'accordo di programma per l'area di crisi complessa di Trieste, rispetto al quale già oggi è pienamente operativa una linea di contributo dedicata, con oltre dieci milioni di euro di dotazione, proprio per le attività di ricerca e sviluppo delle aziende dell'area. Peraltro Wartsila non solo è ubicata nell'area, ma svolge un'attività in un settore considerato strategico per le politiche industriali regionali. 

Alla Regione risulta quindi incomprensibile la strategia perseguita dall'azienda e, dato che la stessa azienda stima la ripresa del settore per il 2020, si attende di avere un dettaglio del piano industriale che abbia una visione concreta per il futuro dello stabilimento, e non consista in un mero taglio di costi sulle funzioni più strategiche. 

La Regione, dunque, monitorerà la situazione, metterà a disposizione gli strumenti di politica industriale generali e di area mentre, in collaborazione con il MISE come in altre vertenze, esplorerà ogni possibile soluzione per la preoccupante situazione del sito triestino.

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