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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Largo Granatieri

Difesa del domicilio e legittima difesa, raccolta firme per la proposta di legge

L'iniziativa dell'Italia dei Valori sta facendo il giro dei social, ma, per la sua origine politica, non sembra convincere gli altri partiti: la data del 1 aprile e una divulgazione "passa-parola" fanno andare a rilento la raccolta firme

È iniziata il 1 aprile e forse proprio per questo motivo (in molti hanno pensato a un "pesce d'aprile"), insieme al "colore" politico dell'iniziativa (che porta la firma dell'Italia dei Valori), la raccolta firme che punta al sostegno alla proposta di legge popolare presentata in Cassazione per rinforzare la legittima difesa (regolata dagli articoli 55 e 614 del codice penale) e tutelare al massimo l’inviolabilità del domicilio non sta avendo molto seguito, almeno a Trieste (circa 50 le firme raccolte fin'ora).

Una riforma necessaria, secondo il partito, affinchè «l’inviolabilità delle nostre case sia un principio irrinunciabile e da difendere con fermezza. Diciamo no alla giustizia “fai da te”, ma i cittadini onesti devono essere più tutelati e devono godere di una fattispecie della legittima difesa che sia più ampia rispetto a quanto previsto oggi dalla legge vigente. L’obiettivo deve essere quello di poter difendere i propri beni una volta subita una violazione del proprio domicilio, del proprio negozio, della propria abitazione». 

L'Italia dei Valori propone per prima cosa l'appesantimento delle pene: "chi s'introduce nell'abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero vi s'introduce clandestinamente o con inganno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni". Il partito propone che la pena passi «da sei mesi a tre anni" cambi in "da un anno a sei anni».

Il quarto comma sempre dell'articolo 614 del c.p. recita "la pena è da uno a cinque anni e si procede d'ufficio, se il fatto è commesso con violenza sulle cose o alle persone, ovvero se il colpevole è palesemente armato". La modifica propone di sostituire «da uno a cinque anni» con «da due a sette anni».

L'articolo 614 del c.p. viene ampliato di un nuovo comma posto dopo il quarto: «Colui che ha posto in essere una condotta prevista dai commi precedenti non può chiedere il risarcimento di qualsivoglia danno subìto in occasione della sua introduzione nei luoghi di cui al primo comma».

L’articolo 55 del codice penale (Eccesso colposo), oggi recita: "Quando, nel commettere alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 51, 52, 53 e 54, si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge o dall'ordine dell'autorità ovvero imposti dalla necessità, si applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi, se il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo".

La proposta di IDV aggiunge il seguente paragrafo: «Non sussiste eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi previsti dal secondo e dal terzo comma dell’articolo 52».

Per firmare (solo i residenti a Trieste) bisogna recarsi presso l'ufficio 210 del Comune in largo Granatieri 2.

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