Marcello di Finizio Liberato dalla Gendarmeria Vaticana: «sto bene»

Oggi ospite di tv e giornali nazionali: «Rifiuto ogni incarico politico»

Assumono contorni più definiti gli ultimi momenti della protesta dell'imprenditore triestino Marcello Di Finizio, titolare de La Voce della Luna di Barcola, giunto alla sua quarta volta sulla Cupola di San Pietro. Abbiamo sentito il suo amico Fulvio Covalero che ci ha riferito che «inizialmente la Gendarmeria vaticana era molto ostile, non gli passavo né acqua né il kit medico per curare la ferita che si era procurato nello scavalcare le recinzioni. Solo dopo alcune ore hanno comunicato ha fornirglieli, ma solo lo stretto necessario per la sopravvivenza. Infatti questa volta non gli è stato nemmeno consegnato il cavo elettrico con il quale le scorse volte riusciva a caricare il cellulare».

Quando Di Finizio era completamente isolato e anche intontito dalle 48 ore di protesta «è cominciata una trattativa - ci spiega Covalero (in foto) -. Ogni tanto veniva richiamato verso le sbarre per parlare: proprio durante uno di questi momenti, alcuni uomini della Gendarmeria sono usciti da un cancello laterale e lo hanno immobilizzato».

Ieri pomeriggio è stato poi rilasciato, «Mi hanno trattato bene - ha detto all'amico -, superata la tensione si sono comportati amichevolmente e mi hanno rilasciato senza alcuna conseguenza o processo».

Oggi è per lui una giornata intensa, tra televisioni e giornali, a Roma, «il daspo che gli era stato dato dopo l'ultimo tentativo è stato annullato - spiega Covalero - perché i fatti sono accaduti in un'altro stato, Città del Vaticano».

Di Finizio sarà di sicuro a Trieste lunedì, «mi ha promesso che sarà presente alla conferenza di presentazione di Obiettivo Trieste (ore 10, Gran Bar Italia di piazza Goldoni), per il quale però non sarà il candidato sindaco come si vocifera - il candidato sarà lo stesso Fulvio Covalero che parla -. Mi ha detto che ha già rinunciato a diverse candidature, anche per le prossime elezioni europee, facendomi capire chiaramente di non essere né sentirsi un politico».