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Sabato, 27 Aprile 2024
La rabbia e il dolore

"Cari giudici, spero che la vergogna pervada il resto dei vostri giorni"

E' uno sfogo durissimo quello di Fabio Demenego, padre di Matteo, uno dei due agenti della Squadra volante della questura di Trieste uccisi da Alejandro Meran il 4 ottobre 2019. A distanza di qualche giorno dalla sentenza di Cassazione, che ha confermato i due precedenti gradi di giudizio, c'è solo sgomento e rabbia. "Vi auguro che vi torni in mente la foto di mio figlio, non mi sento più rappresentato da questo paese e dalla giustizia"

"Vi auguro che vi torni in mente la foto di mio figlio e che la vergogna vi pervada per il resto dei vostri giorni". E' uno sfogo durissimo quello di Fabio Demenego, padre di Matteo, uno dei due agenti della Squadra volante della questura di Trieste uccisi da Alejandro Meran il 4 ottobre 2019. Lo fa sui social a distanza di qualche giorno dalla sentenza della Cassazione che ha messo la parola fine agli aspetti giudiziari del caso. Il vizio di mente confermato da tre gradi di giudizio ha scatenato l'indignazione di tutta la polizia di Stato, in un momento particolarmente delicato per il Viminale. Nessun commento sulla sentenza, solo tanta rabbia da parte dei famigliari e dei colleghi. Non sono mancate parole durissime nei confronti della giustizia italiana. 

"Non mi sento più rappresentato da questo paese"

"Questa è la giustizia in Italia - ha scritto il padre di Demenego nel post, condiviso anche da diversi appartenenti alla questura giuliana o da poliziotti in pensione - e colgo l'occasione per dire a questi giudici che la vita è strana e la ruota gira per tutti. Sicuramente capiterà che nell'arco della vostra vita serena,  voi o qualche vostro famigliare chieda l'intervento della polizia. Quando vi troverete davanti un ragazzo di trent'anni che vi salverà la vita, che vi darà conforto, che vi farà sentire al sicuro, allora in quel momento vi auguro che vi torni in mente la foto di mio figlio e che la vergogna vi pervada per il resto dei vostri giorni. Non mi sento più  rappresentato da questo paese per il quale Matteo ha dato la vita e nessuno ha saputo dargli giustizia". 

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