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A Roma

No Ovovia, oltre 10 mila le firme presentate al Parlamento europeo

Sono state consegnate presso la sede romana della massima assise europea. Obiettivo è quello di convincere a desistere dal progetto

ROMA - Il comitato No Ovovia, in delegazione, a Roma ha tenuto, presso la sede di rappresentanza del Parlamento Europeo, una conferenza stampa per la consegna alla massima assise europea delle 10.350 firme raccolte. "In questi due anni - così il coordinatore William Starc - il comitato No Ovovia, forte dell’appoggio e del consenso da parte dei cittadini e delle associazioni e partiti aderenti, ha attivato varie iniziative per far conoscere ai medesimi il progetto della cabinovia. Inizialmente avevamo proposto un referendum, per il quale avevamo raccolto le firme necessarie in un paio d’ ore, ma è stato negato dall’amministrazione attuale. Abbiano allora manifestato il dissenso della Cittadinanza con eventi di mobilitazione, assemblee, conferenze stampa, cortei. Ora presentiamo l’appello, firmato da 10.350 persone in sole tre settimane, con il quale si chiede al Parlamento europeo di rivedere il finanziamento concesso per questo progetto inutile, impattante e insostenibile. Lo facciamo a Roma, richiamando l’attenzione del Governo che in questa fase ha facoltà e responsabilità di fermare l’opera". La palla ora passa, come conferma Starc, "al Parlamento europeo, che dovrà analizzare la petizione, e naturalmente al Governo, oltre che, a livello locale, a Regione e Comune"

"Ho osteggiato il progetto dell'ovovia a Trieste - ha dichiarato la consigliera regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, Giulia Massolino, che si è recata a Roma a sostegno dell'iniziativa del comitato No Ovovia - appena è stato proposto, prima ancora di entrare nelle istituzioni locali come rappresentante eletta, a fianco delle associazioni ambientaliste che si sono da subito mobilitate".

"Siamo ormai a un passo dal riuscire a fermare il disgraziato progetto dell'ovovia a Trieste - ha affermato il consigliere regionale dem Francesco Russo - e con quest'ultima iniziativa, grazie alla perseveranza del comitato, viene ribadita l'assoluta incompatibilità dell'opera con tutte le più avanzate progettualità e sensibilità europee. Questo è un passo in più verso lo stop definitivo".

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