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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Manifesto contro Dipiazza: "Amico degli stupratori", la Digos lo rimuove

Il manifesto è comparso sul muro della scalinata intitolata alla città di Dublino, nei pressi di piazza Vico. La colla, ancora fresca, lascia intendere che il blitz sia avvenuto in mattinata. Contemporaneamente la nota di Non Una Di Meno, con la foto subito dopo l'affissione

Le parole hanno un peso e questa volta la bufera non sembra volersi placare. Nella mattinata di oggi 17 maggio, sul muro della scalinata intitolata alla città di Dublino è comparso un vero e proprio attacco diretto al sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. Sotto il manifesto, rimosso dalla Digos della questura di Trieste (come si può vedere dalle due fotografie accostate in copertina), c'era ancora la colla relativamente "fresca". Secondo quanto verificato sul posto, questa mattina il manifesto non c'era. "Potrebbe avere qualche ora" così dalla questura. Contemporaneamente, il collettivo Non Una di Meno (apostrofato dal sindaco come "gentaglia", in relazione al caso delle molestie subite dalle donne durante l'adunata degli Alpini di Rimini), ha pubblicato un lungo j'accuse, in cui prende di mira il primo cittadino.  

La nota del collettivo

"«Siamo maschi», ha detto il sindaco, e così non ha fatto altro che ricordarci che, nella società patriarcale in cui viviamo, la mascolinità normativa si fonda proprio sulla possibilità di sentirsi potenti anche attraverso microaggressioni quotidiane o, quando non le si compie direttamente, sulla possibilità di intervenire per cercare di togliere valore alla parola di chi non ci sta, di chi si ribella, di chi denuncia". Secondo NUDM le affermazioni fatte da Dipiazza "non ci stupiscono, perché non sono che un esempio della cultura che sta alla base della violenza patriarcale che denunciamo ogni giorno e che va ben al di là delle adunate degli Alpini. Eventi di questo tipo aumentano la quantità di molestie e violenze in circolazione perché in branco ci si sente più forti, ma il rischio di essere offese, sminuite e importunate è qualcosa che le donne, le ragazze e le persone non conformi alla norma di genere devono affrontare ogni giorno in ogni dove". 

"Complici della cultura della violenza"

"Sminuire e giustificare quelli che sono – come minimo – atti di prevaricazione definendoli «apprezzamenti» contribuisce a mascherarne la violenza e rende chiunque lo faccia complice dei femminicidi - continua NUDM - delle aggressioni omotransfobiche, degli stupri che minacciano la vita ciascuna di noi, fino a soffocarla. È un rinforzo continuo a quella cultura che ci vuole subalterne e che rende la violenza di genere sempre possibile. Il sindaco Dipiazza, chi lo sostiene e chi lo difende, chi gli rende possibile parlare senza subire conseguenze sono complici della cultura della violenza e dello stupro. Dopo la momentanea indignazione perché una figura istituzionale ha affermato pubblicamente una cosa che non è accettabile, vorremmo che chiunque si unisca alla rabbia duratura che serve ogni giorno per cambiare radicalmente la realtà insopportabile che ci circonda". 

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