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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

L'Osservatorio Regionale Antimafia: "Ecco come le mafie entrano a nordest"

Presentata oggi la relazione dell'organo del Friuli Venezia Giulia sulle infiltrazioni di stampo mafioso per il 2018. Il presidente Penta: "Si corrompe, si minaccia, si ricicla denaro proveniente da traffico di droga, armi e molto altro". Fedriga: "Vigilare sulla comunità"

L'infiltrazione mafiosa in Friuli Venezia Giulia è realtà, anche se a mancare ad oggi - perché non disponibile - è proprio il numero dei condannati, in regione, al regime di 416 bis, il carcere "riservato"ai colpevoli per reati di associazione a delinquere di stampo mafioso. A dirlo è l'Osservatorio Regionale Antimafia che oggi 27 marzo presso la sede del Consiglio regionale a Trieste ha presentato la sua relazione del 2018. Alla conferenza stampa sono intervenuti il presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia, Pier Mauro Zanin, il presidente dell'ORA Michele Penta e il Governatore Massimiliano Fedriga. 

"E' indubbio che ci siano alcuni campanelli d’allarme - ha introdotto Zanin - rispetto alla situazione di un tempo in cui la nostra regione veniva considerata immune alle infiltrazioni mafiose. Oggi non è più così anche perché le mafie utilizzano risorse finanziarie, elusione e un sistema per poi poter avere una finalità precisa, vale a dire l'utilizzo di regioni lontane per fare la lavatrice delle risorse illecite". 

Riciclaggio, droga, armi e prostituzione

Le mafie riciclano al nord i soldi che arrivano dal traffico d'armi, dallo sfruttamento delle condizioni personali, dalla droga e da molte altre attività illegali. I meccanismi di inserimento della malavita nei processi che riguardano l’uso delle risorse pubbliche sono sottili e per questo le amministrazioni dovrebbero lavorare molto di più di ciò che viene fatto ad oggi, nella turnazione dei propri dipendenti. 

Il lavoro basato sulle relazioni antimafia

Michele Penta ha poi illustrato i dati della relazione 2018. "Abbiamo letto centinaia di migliaia di pagine. Da quelle derivanti dalla Direzione Investigativa Antimafia fino a quelle delle commissioni parlamentari. Sembravamo immuni ma, come cambiano le società, cambiano i metodi mafiosi.  Dal 2014 si è infatti scatenata un’escalation di notizie relative alle infiltrazioni mafiose". Nato il 5 febbraio del 2017, il compito dell'Osservatorio è "fotografare la realtà della consistenza del fenomeno criminale di stampo mafioso, sia esso riconducibile ad ambienti di camorra, 'ndrangheta e sacra corona unita, più quello che localmente viene a determinarsi" ha continuato Penta. "Oggi sul panorama territoriale esiste una mafia locale e tante piccole mafie, che adottano il metodo mafioso".

Il metodo mafioso: si corrompe e si minaccia

Il sistema utilizzato è è quello delle scatole cinesi e trova nel riciclaggio di denaro sporco la sua ragion d'essere. "Il riciclaggio - secondo l'Osservatorio - si fa anche con la Slovenia e la Croazia. La criminalità si arricchisce attraverso il traffico di droga e armi, un'enorme quantià di denaro che usa in attività lecite, in realtà ha una provenienza illegale". "Prima si corrompe, si minaccia la persona in questione, poi la famiglia per poi arrivare, nel caso la mafia non raggiunga il suo scopo, a conseguenze anche molto pesanti. Quando la persona minacciata chiede il trasferimento e viene spostato, allora la criminalità organizzata ha raggiunto il suo scopo.

Nessun caso di usura e "pizzo"

La difficoltà più grande per gli investigatori è quella di arrivare a determinare l’esatto meccanismo delle attività criminali. I reati per riciclaggio sono in misura più alta rispetto agli altri. L'attenzione sugli appalti e sui sub-appalti è costante, come d'altronde anche quella sulle forme di contrattualistica, i grandi traffici, i trasporti, i porti e molto altro. "Non si sono verificati - non sono stati oggetto di indagine o di condanna - episodi di usura o pizzo" sempre secondo l'ORA. 

Individuano le società e le acquisiscono

"Un efficace metodo di infiltrazione - secondo l'ORA - si basa sull'individuazione di società alle prese con problemi finanziari e vengono aggiunti capitali. SI crea debito e alla fine si acquiscono". Ciò che serve è "un programma di formazione anche per gli addetti degli uffici pubblici, dove deve essere sempre consentita una formazione più elevata. La turnazione del personale può essere facilmente gestita da comuni come Trieste o Udine, mentre per i medi o piccoli enti locali tutto ciò diventa molto difficile.

"Non possiamo dormire sonni tranquilli"

Il Governatore Fedriga è intervenuto nella conferenza stampa. "Motivo di soddisfazione è rappresentato dall'esserci mossi con anticipo rispetto ad una situazione preoccupante, sempre se paragonata ad altre regioni. L’Osservatorio è fondamentale come termine dissuasivo agli interessi della malavita sul territorio". "Il successo - ha concluso Fedriga - è quello di andare a colpire chi commette i reati, ma anche e soprattutto che non si verifichino situazioni delittuose. Dobbiamo tutelare la nostra comunità". Secondo l'Osservatorio Regionale Anitmafia tuttavia "non possiamo dormire sonni tranquilli". 

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