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Cronaca Piazza della Borsa

Petizione contro il monumento a D'Annunzio: 1500 firme in 3 giorni

"Non c'entra niente con Trieste e l'ubicazione di fronte alla Camera di Commercio è probabilmente un omaggio della giunta di destra e dalle sue liste composte anche da ex camerati". Dipiazza: "Era un grande italiano, basta con le divisioni del 900"

Nasce la petizione contro la statua di Gabriele D'Annunzio in piazza della Borsa e in 3 giorni raggiunge la quota di 1500 firme. Il monumento sarà firmato dallo scultore Alessandro Verdi e ritrarrà il vate seduto a leggere in posa riflessiva.

"Omaggio alla giunta"

Così il promotore della petizione Alessandro De'Vecchi: "D'Annunzio non c'entra niente con Trieste, veniva sbeffeggiato anche dalla popolazione quando perse l'occhio, a suo dire in un'azione eroica volando sulla città ma in realtà perso per un'infezione mal curata. L'ubicazione di fronte al palazzo della Camera di Commercio è offensiva, è probabilmente un omaggio della giunta di destra e dalle sue liste composte anche da ex camerati, ad un onorevole dichiaratamente fascista residente nella stessa piazza".

"Personaggio estraneo alla città

"Le statue di Joyce, Saba e di Italo Svevo - continua il testo della petizione - sono state dichiaratamente contrapposte dal sindaco alla cultura italiana invece di quella mitteleuropea e due di questi personaggi della cultura triestina, erano anche israeliti di religione... nella città delle Leggi Razziali. La biografia letteraria e politica di D'Annunzio rasenta il ridicolo ed espone il buon nome dell'Italia al ludibrio mondiale ma non è il questo il motivo principale della nostra contestazione: D'Aununzio era un aloglotto e totalmente estraneo alla città".

La replica di Dipiazza

Il sindaco Dipiazza, in un video su Facebook, difende la scelta esortando a "farla finita con queste divisioni del 900. Sarà una grande opportunità dal punto di vista turistico. Ciò che conta è che Trieste assieme a Venezia è il centro della preparazione dell’impresa di Fiume. Hemingway, Joyce, Proust riconobbero la grandezza di D’Annunzio: questa è la realtà, stiamo parlando di un grande italiano. Queste polemiche mi hanno stancato».

«Da Trieste – conclude – veniva una delle reliquie più preziose: una bandiera italiana che gli fu regalata dalla sua amante triestina. Lui non attaccò mai i croati, lui non ha mai detto nulla contro i croati. Questa è la storia. Io ho letto anche l’ultimo libro di Giordano Bruno Guerri»

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