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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Piazza Unità d'Italia

Prefettura: simulazione di bombe e radioattività nell'esercitazione “BOREA 2019”

Bombe sporche, contaminazioni radiologiche, 100mila cittadini in fuga da Trieste: non è la realtà e neanche un film ma una simulazione che ha riunito tutte le forze dell'ordine in Prefettura. Un'esercitazione coordinata dal Ministero dell'Interno

Una bomba sporca con contaminazione radiologica a Roiano, una 'diaspora' incontrollata di 100mila persone verso Padova e Venezia, centri di decontaminazione in città e panico sulle strade: non è la realtà ma una simulazione inscenata per l'esercitazione di Difesa Civile che ha avuto luogo nella mattinata di ieri, 6 dicembre, in Prefettura. Si tratta dell'esercitazione per posti di comando 'BOREA 2019', coordinata dal Ministero dell'Interno, che ha coinvolto il Comune di Trieste, la Regione FVG e le forze dell'ordine tutte. Una sorta di 'gioco di ruolo', ma con una finalità molto seria: quella di mettere alla prova le Forze dell'ordine per lavorare in sinergia nell'affrontare attacchi non convenzionali.

La 'bomba sporca'

“I colleghi di Roma – ha dichiarato in conferenza stampa il prefetto Valerio Valenti – hanno predisposto uno scenario ipotetico ma realistico: quello di un attacco terroristico con una cosiddetta 'bomba sporca' in largo Roiano, contaminata con materiale radioattivo. Questo ha dato luogo a diverse situazioni emergenziali e critiche di carattere sanitario, alimentare e di trasporti. Una su tutte: un movimento incontrollato di 100mila persone verso Venezia e Padova. Non facile da gestire in unterritorio complesso come quello di Trieste, che ha una viabilità e una posizione geografica molto particolare”.

Esercitazione di soccorso in mare per XIII Zona Fiv, Capitaneria di Porto e Opsa

Tutte le varie forze dell'ordine hanno dovuto elaborare, in tempo reale e in reciproca collaborazione, delle soluzioni per fronteggiare una situazione complessa e realistica in tutti i suoi molteplici aspetti, afferenti a divere istituzioni. Determinante la presenza dei Vigili del fuoco e delle loro competenze con il nucleo NBCR (nucleare, biologico, chimico e radiologico), della Polizia e dei Carabinieri per l'individuazione dei colpevoli e per le manovre anti sciacallaggio, la Capitaneria di Porto (nella finzione la sede di un centro per i minori), l'Arpa FVG per la rilevazione dei campioni radioattivi nel suolo, l'OSMER per la meteorologia e l'ASUITS per le procedure di decontaminazione. Non ultime la Protezione Civile, e i gestori dei servizi essenziali, nella costruzione di una risposta emergenziale coordinata e non fine a se stessa.

Un futuro non inverosimile

Infatti, come dichiarato da Valenti, “Abbiamo ricevuto i complimenti del Ministero dell'Interno e le strategie elaborate sono state soddisfacenti, soprattutto nell'ambito della comunicazione della crisi. È infatti importante, in questi casi, non creare allarmismo e non diffondere fake news. L'esperienza è stata utile per elaborare dei protocolli eventualmente spendibili in un futuro”.
Un futuro di finzione, quello appena simulato, e di difficile realizzazione, eppure per nulla inverosimile. Infatti, come è stato detto in conferenza stampa, il materiale radioattivo utilizzato dai finti 'terroristi' non sarebbe difficilissimo da reperire.

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