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Cronaca

Processo a Ugo Rossi: la decisione è rimandata a fine novembre

Sono stati sentiti oggi alcuni testimoni e l’imputato, che si è presentato senza mascherina, anche se poi ha accettato di indossarla. Il 24 novembre saranno sentiti i teste della difesa

Sul processo a Ugo Rossi la decisione è rinviata al 24 novembre, data in cui saranno sentiti i teste della difesa. Questo l’esito della prima udienza del processo per direttissima per oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravata. Nel corso della seduta, presieduta dal giudice Camillo Poillucci, il Pm Montrone e gli avvocati hanno sentito diversi testimoni, a vario titolo presenti durante il fatto accaduto davanti all’ufficio postale di viale Sanzio: un testimone oculare che in quel momento si trovava nei paraggi, il maresciallo Rispoli dei Carabinieri di Guardiella e il carabiniere intervenuto per ammanettare Ugo Rossi e infine l’imputato stesso.

Il futuro consigliere comunale del movimento 3V ha presentato inizialmente un certificato medico del suo psicologo per essere esentato dall’indossare la mascherina in quanto “soggetto ad attacchi di panico”. La richiesta è stata negata visto che non si trattava di un certificato medico quindi Rossi, dovendo scegliere se lasciare l’aula o usare il dispositivo ha deciso di indossarlo, salvo poi uscire dall’aula e rientrare dopo qualche minuto, tenendo la mascherina addosso per tutta la durata del processo.

Dalle testimonianze e dalle dichiarazioni dell'accusa è emerso che Rossi  avrebbe insultato ripetutamente i Carabinieri con frasi come "combinate un saccodi schifezze in tutta Italia", "non avete giurisdizione qui perché siamo in territorio libero" e, rivolgendosi al maresciallo "lei non fa niente dalla mattina alla sera e si vede". Inoltre avrebbe puntato il megafono a "pochi centimetri" dall'orecchio di Rispoli, causandogli dolore e acufene. In seguito, durante la colluttazione, uno dei carabinieri avrebbe riportato varie contusioni.

Qualche discrepanza tra le versioni dei testimoni e quella di Ugo Rossi. Quest’ultimo ha ad esempio dichiarato di essere stato bloccato al suolo con un “ginocchio sul collo, come nel caso di George Floyd”, mentre secondo i testimoni questa manovra non ci sarebbe stata. Prima della prossima udienza saranno visionati 5 Dvd contenenti i video girati durante la colluttazione tra Rossi e i Carabinieri, per stabilire l’esatta dinamica dei fatti. Rossi è stato difeso dall’avvocato Pierumberto Starace, la parte civile dall’avvocato Giulio Di Bacco.

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