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I dati

Residenti in calo in Fvg: meno stranieri e si alza l'età media

In Friuli Venezia Giulia ammonta a 1.194.647 residenti e, rispetto al 2011, diminuisce del 2,1%. Trieste perde 1.856 residenti

La popolazione legale in Friuli Venezia Giulia, definita sulla base del censimento, al 31 dicembre 2021 ammonta a 1.194.647 residenti, in calo dello 0,6% rispetto al 2020 (-6.863 individui) e del 2,1% rispetto al 2011.

  • Il decremento rispetto al 2020 si deve alla dinamica naturale e alla correzione censuaria entrambe negative, non compensate da un saldo migratorio in ripresa.
  • Il tasso di mortalità è lievemente aumentato passando dal 13,6 per mille del 2020 al 13,8 per mille del 2021, con un picco del 15,9 per mille nella provincia di Trieste.
  • Gli stranieri censiti sono 113.151 (-1.712 rispetto al 2020), e rappresentano il 9,5% dei cittadini residenti. Provengono da 156 Paesi, prevalentemente da Romania (22,6%), Albania (8,4%) e Bangladesh (5,4%).
  • Le donne sono il 51,2% della popolazione residente, superando gli uomini di quasi 30mila unità prevalentemente a causa della maggiore longevità femminile.
  • L’età media si è innalzata rispetto al 2020 (da 47,9 a 48,1 anni). Pordenone è la provincia più giovane (46,6 anni), mentre Trieste è la più anziana (49,2 anni).
  • Gli analfabeti e alfabeti senza titolo di studio rappresentano il 2,8% dei residenti, il 28,1% dei residenti ha conseguito il diploma di licenza media, il 40,1% ha il diploma di scuola secondaria o di qualifica professionale, il 15,4% possiede un titolo accademico.
  • Diminuiscono gli occupati rispetto al 2011 (2.632 persone in meno, -0,5%), esclusivamente fra gli uomini (-1,5%), e calano anche le persone in cerca di occupazione (-8,8%), in particolare per la componente maschile (1.731 unità in meno, pari al -9,2%).

Distribuzione della popolazione residente

Sulla base dei risultati del censimento la riduzione più significativa si rileva nella provincia di Udine (-3,4%), mentre la provincia di Pordenone registra il più basso decremento (-0,4%). La popolazione legale trova riferimento in una serie di norme, con risvolti sul piano economico e amministrativo nonché elettorale dei comuni. In Friuli Venezia Giulia, a causa delle variazioni amministrative intervenute nel corso del decennio, hanno ridotto il numero dei comuni si è ridotto da 218 a 215. Considerando le principali classi di ampiezza demografica, sono 15 i comuni che hanno fatto registrare un cambio di classe demografica sono 15, transitando tutti in quella di ampiezza inferiore. Rispetto al 2020 i dati censuari evidenziano un decremento di 6.863 persone residenti unità nella regione. A livello provinciale Udine perde 2.675 residenti, seguita da Trieste (-1.856 residenti) che, assieme a Gorizia, registra anche il maggiore decremento relativo (-0,8%). La prevalenza della componente femminile nella struttura per genere si conferma anche nel 2021. Le donne rappresentano il 51,2% del totale e superano gli uomini di quasi 30 mila unità. La prevalenza si evidenzia particolarmente nelle età più avanzate per la maggior longevità femminile. La popolazione del Friuli-Venezia Giulia presenta, nel 2021, una struttura sensibilmente più anziana rispetto al totale del Paese, come emerge dal profilo delle piramidi delle età sovrapposte (Figura 1). L’età media, 48,1 anni, risulta in aumento rispetto al 2020 (47,9), e più alta rispetto ai 46,2 anni della media nazionale. Crescono anche l’indice di vecchiaia 3, che passa da 227,1 del 2020 a 231,8 del 2021, e l’indice di dipendenza degli anziani (da 43,1 a 43,4). Non cambia, invece, l’indice di struttura della popolazione attiva che rimane stabile a 158,1. Dagli indicatori della popolazione risulta che la provincia di Pordenone ha risulta avere la struttura demografica più giovane, all’opposto, il processo di invecchiamento è più evidente nella provincia di Trieste.

Popolazione straniera residente

La popolazione straniera in Friuli Venezia Giulia al 2021 ammonta a 113.151 unità, il 2,2% della popolazione straniera residente in Italia. Circa il 65% dei cittadini stranieri risiede nelle due province di Udine (35,7%) e Pordenone (29,4%). Nella regione la percentuale di stranieri sulla popolazione residente totale è maggiore rispetto al valore nazionale (9,5% contro 8,5%), l’incidenza provinciale più alta si osserva a Gorizia (11,8%), quella più bassa a Udine (7,8%). La più giovane distribuzione per età della popolazione straniera rispetto a quella italiana si evidenzia nei bassi valori degli indici di dipendenza strutturale (30,3 contro 66,3 degli italiani) e di vecchiaia (36,2 contro 263,6 degli italiani). Le variazioni interprovinciali di questi indicatori, così come l’incidenza della popolazione femminile sul totale, dipendono dalla diversa caratterizzazione del fenomeno migratorio, dal carattere individuale o familiare, dalla durata del percorso migratorio, dalle cittadinanze prevalenti, più o meno inclini all’acquisizione della cittadinanza italiana. In Friuli Venezia Giulia circa sei cittadini stranieri su dieci (63,3%) provengono dall’Europa, il 18,8% dall’Asia, il 13,6% dall’Africa e il 4,3% dall’America. Sono residuali le presenze dall’Oceania e gli apolidi. I cittadini stranieri provengono da 156 Paesi del mondo, particolarmente da Romania (22,6%), Albania (8,4%), Bangladesh (5,4%) e Serbia (5,1%); serbi, kosovari e croati presentano una particolare concentrazione rispetto al livello nazionale.

Livello di istruzione

Nel 2021 gli analfabeti e alfabeti senza titolo di studio rappresentano il 2,8% dei residenti (4,1% in Italia); il 13,6% possiede la licenza elementare, il 28,1% il diploma di licenza media, il 40,1% quello di scuola secondaria o di qualifica professionale, il 15,4% possiede un titolo accademico. Complessivamente, la quota di popolazione con il livello di istruzione più basso (da analfabeti a licenza media) è inferiore al valore nazionale e rappresenta meno della metà della popolazione residente. La scolarizzazione ed il conseguimento dei titoli più alti hanno condotto ad un progressivo innalzamento del livello di istruzione della popolazione del Friuli-Venezia Giulia, seppure con divari consistenti tra le province correlati all’invecchiamento della popolazione e alle caratteristiche del mercato del lavoro. La provincia di Trieste, sede di ateneo e di importanti centri di ricerca, evidenzia livelli di istruzione terziaria più elevati con il 20,4% della popolazione in possesso di un titolo accademico.

La componente femminile del Friuli Venezia Giulia prevale fra le persone con titolo universitario (55,9% dei laureati o con titolo superiore), in particolare per le donne di età compresa tra i 25 e 64 anni, ma anche tra quelle prive di un titolo di studio (55,0%) e in possesso della sola licenza elementare (61,3%), presenti in larga maggioranza tra le donne con almeno 65 anni. A livello provinciale, i tassi di mancata istruzione e di conseguimento del titolo di studio più basso (fino alla licenza media inferiore), presentano ovunque valori più elevati tra la popolazione femminile, con un’incidenza massima a Pordenone (il 47,6% contro il 44,0% di quella maschile). All’estremo opposto, sono ovunque più diffusi tra le donne anche i titoli accademici, per le quali si registra il valore massimo a Trieste (21,5%) contro il corrispondente 19,2% degli uomini. Una quota più significativa di stranieri, 40 su 100, è in possesso del diploma di scuola secondaria superiore, con uno scarto quasi nullo rispetto agli italiani. Le percentuali di stranieri prevalgono su quelle degli italiani tra chi non possiede alcun titolo di studio (il 6,4% degli stranieri a fronte del 2,5% degli italiani) e tra i detentori della licenza media (31,3% stranieri, 27,7% italiani). Si contano, infine, nove stranieri su 100 con licenza elementare (italiani: 14,0%) e 13 con titolo universitario (italiani: 15,7%).

La condizione professionale

Al 31 dicembre 2021 le forze di lavoro sono circa 550mila, 6.284 in meno rispetto al 2011 (-1,1%). Il decremento delle persone attive sul mercato del lavoro riguarda, sia gli occupati (2.632 persone in meno, -0,5%), sia le persone in cerca di occupazione (-8,8%) e interessa, nel caso degli occupati, la sola componente maschile (-1,5%) a fronte di un aumento di quella femminile (+0,8%). La quota più importante tra le non forze di lavoro riguarda 285mila percettori di pensioni da lavoro o di redditi da capitale (-7,6% rispetto al 2011), mentre risultano essere 81mila le persone dedite alla cura della casa (-9,4%) e 77mila studenti e studentesse (+17,0%). Gli indicatori relativi al mercato del lavoro per il Friuli Venezia Giulia presentano valori superiori a quelli nazionali. Nel 2021 il tasso di occupazione è del 48,8%, quasi tre punti percentuali sopra il valore medio italiano, come più elevata risulta più elevata la percentuale di occupate donne (42,1% contro 37,9% dell’Italia) e degli occupati stranieri (56,2% contro 53,5% dell’Italia). I tassi di disoccupazione suddivisi per genere sono più bassi delle medie nazionali, sia per la popolazione totale, sia per la sola componente straniera. Nonostante una situazione piuttosto favorevole all’occupazione femminile, in Friuli Venezia Giulia permane uno squilibrio di genere, seppure con valori più contenuti rispetto alla media nazionale. Nel 2021 il gap di genere del tasso di attività è di 13,4 punti a sfavore delle donne, la distanza tra il tasso di occupazione delle donne (42,1%) e quello degli uomini (55,9%) è di quasi 14 punti, il tasso di disoccupazione delle donne (8,3%) è di 2,6 punti più alto di quello degli uomini (5,7%). Il divario di genere si distanzia ulteriormente se si considerano i tassi della sola componente straniera: più di 22 punti nel tasso di occupazione (uomini 67,8%, donne 45,2%) e più di cinque in quello di disoccupazione (uomini 11,6%, donne 16,8%), nonostante i tassi femminili stranieri in Friuli Venezia Giulia siano migliori di quelli medi nazionali. Fra le province il valore più alto del tasso di occupazione si osserva a Pordenone (51,0%), quello più basso a Trieste (46,9%), mentre glilo squilibrio di genere più ampio (15,8 punti percentuali) si riscontra a Gorizia e il più basso a Trieste (11,7 punti). L’incidenza maggiore del tasso di disoccupazione nel 2021 si osserva nella provincia di Trieste (8,0%), mentre, all’opposto, Pordenone presenta il valore più basso (6,1%). Anche in questo caso, il divario di genere è più marcato (3,2 punti) nel territorio goriziano, minore (1,3 punti) in quello triestino.

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