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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

«Sgarbo a Trieste»: la nuova portaelicotteri non si chiamerà più come il capoluogo giuliano

Dipiazza: «Credo che qualcuno si sia mosso per fregarci». Battista: «Subito una raccolta firme e chiedo l’attenzione del Consiglio comunale»

La Marina Militare cambia il nome alla nuova portaelicotteri che sostituirà nave Garibaldi e la chiama Thaon di Revel, anziché Trieste, com'era stato deciso, approvato dal ministro Pinotti e comunicato pubblicamente. 

L'unità navale, in costruzione nello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia, è un'anfibia che avrà la lunghezza di 200 metri, una velocità massima di 25 nodi e sarà dotata di un sistema di propulsione combinato diesel e turbine a gas. Potrà portare a bordo oltre mille persone, di cui 700 come personale militare o civile e avrà un impiego "multiple use". 

«Uno sgarbo alla nostra città la decisione presa dall’Ammiraglio Girardelli (Capo di Stato Maggiore della Marina Militare) di cambiare il nome alla nuova portaelicotteri della Marina Militare - afferma il senatore triestino Lorenzo Battista (Articolo 1-MDP) -. Non più Trieste, bensì “Thaon di Revel” (Paolo Thaon di Revel fu uomo di mare e grande ammiraglio, nel 1922 fu ministro della Regia Marina nel governo Mussolini, ndr)». «Mi dispiace molto - continua Battista, proponendo subito una raccolta firme e chiedendo l’attenzione del Consiglio comunale - perché la città di Trieste non merita questo sgarbo visti i valori che rappresenta, a maggior ragione nel centenario della prima guerra mondiale e, proprio nel 2018 quando sarà varata la nave, del centenario di Trieste italiana».

Ma perché decidere la svolta? Voci di palazzo - spiega Il Giornale - chiariscono che si tratterebbe di una «ripicca» dell'attuale capo di Stato Maggiore, Valter Girardelli, al predecessore. Di certo il Comune di Trieste non ha preso bene lo smacco e il sindaco Roberto Dipiazza si dice «dispiaciuto perché nel 2018 ricorreranno i cento anni della fine della Prima Guerra mondiale e ci avremmo tenuto molto a onorare la nostra città con una nave che porta il suo nome. Mi dispiace, ma credo che qualcuno si sia mosso per fregarci. Vorrà dire che ci muoveremo anche noi».

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