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Lo stalker

Sputi, minacce e stalking a una giovane mamma: 24enne ai domiciliari

L'uomo la maltrattava per ottenere soldi con i quali comprarsi la droga, fino a che la donna ha deciso di lasciarlo. Dopo lunghi mesi di persecuzioni la ragazza ha sporto denuncia ed è stata eseguita dalla polizia la misura cautelare emessa dal Gip

Maltratta la giovane compagna, madre di un bambino piccolo, con sputi, minacce e continue richieste di soldi per comprare droga. Poi, quando la ragazza trova il coraggio interrompere la relazione inizia per lei un lungo calvario di persecuzioni, fino a che il 24enne viene posto ai domiciliari. La polizia ha eseguito il 18 maggio l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Trieste nei confronti di S.M., cittadino italiano, ritenuto responsabile del reato di stalking.

I fatti risalgono alla fine del 2022 quando la giovane donna, madre di un bambino ancora in tenera età, decide di interrompere il proprio rapporto sentimentale con S.M.,per i continui litigi, soprattutto a causa dell'incessante richiesta di denaro da parte di lui per comprare sostanze stupefacenti. Nel corso di quelle discussioni l’uomo, adirato dalla mancata cessione del denaro, distruggeva diversi suppellettili presenti in casa, sputava addosso alla donna, la strattonava, la offendeva con frasi minacciose e imputava tali discussioni ad un suo stato depressivo.

La donna, stanca delle continue vessazioni e del fatto di aver dovuto abbandonare le proprie amicizie per volontà del compagno, ha dunque deciso di interrompere la relazione sentimentale. Questa scelta ha determinato una reazione scatenante dell’uomo, il quale ha cominciato a cercarla incessantemente e a telefonarle senza soluzione di continuità, fino a costringerla a bloccare il suo contatto telefonico. Nonostante ciò, S.M. ha provato ugualmente a contattarla, anche durante le ore notturne, utilizzando numerazioni private o intestate ad altre persone.

In alcune occasioni lo stalker, non accettando i continui rifiuti, attendeva la donna fuori dal luogo di lavoro o sotto casa. In altre circostanze, incurante delle scelte della ex compagna, si dirigeva sotto l’abitazione di quest’ultima e iniziava a suonare ininterrottamente al citofono del condominio o addirittura a battere con i pugni alla porta dell’appartamento.

Le reiterate condotte moleste e persecutorie, nonché le frasi minacciose, gli sputi e le ingiurie subite, hanno creato nella giovane donna un concreto stato di paura e di ansia, nonché la necessità di dover cambiare le proprie abitudini di vita per cercare di evitare in qualsiasi modo un contatto con l’ex compagno. Per tali motivi, stanca di dover subire una situazione invivibile, la persona offesa ha deciso di sporgere formale querela nei confronti di S.M. 

Le attività investigative svolte dal Commissariato San Sabba hanno dapprima permesso al pm titolare del fascicolo d’indagine di emettere un decreto di perquisizione personale e domiciliare a carico dell’uomo per rinvenire e restituire alla donna il telefono cellulare indebitamente sottratto da S.M. e, successivamente, di ottenere dal GIP di Trieste, su richiesta della locale Procura della Repubblica, l’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari. 

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