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Sabato, 27 Aprile 2024
Il progetto Triesteguidasicura

"In pochi ubriachi alla guida, prevenzione funziona", i risultati della campagna

I risultati della campagna Triesteguidasicura, che ha visto in tutto 10 sono i posti di controllo stradale, coordinati dalla prefettura in collaborazione con tutte le forze di polizia, il Comunie di Trieste e Asugi

TRIESTE - Trenta violazioni per guida in stato di ebbrezza su 500 veicoli controllati nella fascia notturna durante i weekend di luglio e agosto, mentre sono stati 85 i conducenti sottoposti a screening sull'utilizzo di sostanze stupefacenti, di cui sette con esito positivo. Sono i risultati della campagna Triesteguidasicura, che ha visto in tutto 10 sono i posti di controllo stradale, coordinati dalla prefettura in collaborazione con tutte le forze di polizia (polizia locale, carabinieri, guardia di finanza, polizia stradale) e il laboratorio tossicologico del Burlo, uniti a un'intensa attività informativa e formativa e al'utilizzo dei buoni taxi con il progetto Overnight, gestito da Asugi. Il comandante della polizia locale Walter Milocchi ha espresso "soddisfazione per il numero esiguo di persone trovare positive ai test durante i controlli su strada". Il progetto è stato presentato ieri in una conferenza stampa alla presenza delle autorità cittadine, tra cui gli assessori comunali De Gavardo e Da Blasio, il sindaco Dipiazza, il prefetto Pietro Signoriello e il questore Pietro Ostuni, che hanno sostenuto l'efficacia del progetto nel prevenire situazioni di pericolo per la collettività.

Il progetto è stato finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche antidroga - e finalizzato alla promozione, al coordinamento e al monitoraggio di attività di prevenzione e contrasto dell'incidentalità stradale causata dalla guida in stato di alterazione psicofisica alcol e droga. E' stato utilizzato anche un laboratorio mobile nei controlli su strada, che ha permesso di esaminare la saliva, quale matrice biologica non invasiva in alternativa al sangue. La presenza di questo tipo di laboratorio può alleggerire un procedimento giudiziario, avendo già sul campo una struttura che permette di effettuare, non solo esami di screening, ma anche esami di conferma con validità medico legale. Il progetto ha consentito di valorizzare la partecipazione ai lavori dell’équipe anche di giovani “educatori alla pari” (Peer Educators): ragazze e ragazzi tra i 18 e i 25 anni, conosciuti e sensibilizzati in altri progetti di prevenzione sul territorio di Trieste (ad esempio Progetto Afrodite, Progetto Pensaci, volontari Servizio Civile), i quali sono stati preventivamente formati. “Questo progetto ci ha consentito di dare un servizio alla collettività i cui risultati si vedranno nel lungo periodo, ma se questo progetto ha salvato anche solo una vita l'obiettivo è stato raggiunto”, ha concluso l'assessore Maurizio De Blasio.

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