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Le reazioni dopo il secco no

"Lo stabilimento lo comprino Cassa Depositi e Prestiti e Fincantieri"

A dirlo, nel mare delle reazioni politiche sull'intenzione di Wartsila di tirare diritta, è stata la deputata di Forza Italia Sandra Savino. Debora Serracchiani presente al tavolo: "Atteggiamento peggiore, pensano di andare per la loro strada, lo faremo anche noi"

ROMA - “Da Wartsila il peggiore atteggiamento: vogliono procedere sulla loro strada, ma lo faremo anche noi. A questo punto, la proposta di emendamento di cui si fa latore il ministro Orlando è stata accolta anche dal ministro Giorgetti e sarà presentata venerdì in Consiglio dei Ministri nel decreto Energia, che entrerà subito in vigore. In questo modo, intanto, si guadagna del tempo prezioso per i lavoratori e per elaborare altre strategie. Tutti i soggetti al tavolo, che hanno chiesto di interrompere la procedura di licenziamento, hanno anche fatto capire che possono crearsi condizioni di contesto diverse da quelle attuali. La reindustrializzazione del sito produttivo può essere accompagnata da soggetti pubblici italiani e un interlocutore potrebbe essere il Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’Area Giuliana (Coselag) a cui si potrebbero dare risorse affinché, acquistato il capannone, si possa progettare un affitto d’azienda”. Lo ha detto oggi a Roma la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, presente al Mise al tavolo dedicato alla crisi Wartsila.  

La presa di posizione di Forza Italia

E a commentare l'esito dell'incontro sulla vertenza Wartsila è stata anche la deputata di Forza Italia, Sandra Savino. "Da un lato non si fermano le procedure di licenziamento, dall’altro si annuncia la volontà di portare avanti un piano di reindustrializzazione per salvaguardare l’occupazione. Nel mezzo il futuro di oltre mille lavoratori e delle loro famiglie. Lo stabilimento di Bagnoli della Rosandra è un patrimonio di competenze e professionalità che sarebbe delittuoso gettare, ma soprattutto è il passato e il presente di cinquecento lavoratori direttamente dipendenti dell’azienda e almeno altrettanti che operano nell’indotto: e vogliamo che sia anche il futuro, quindi non è pensabile attendere l’individuazione di un partner per un piano tutto da verificare, senza stop a procedure di licenziamento. Diamo il beneficio dell’inventario, ma individuiamo da subito una soluzione alternativa che dia certezza al territorio, una soluzione tutta italiana che toglierà a Wärtsilä l’incombenza della scelta del partner industriale: l’acquisizione della linea produttiva da parte di Cassa Depositi e Prestiti e Fincantieri. Solo così daremo ai lavoratori e alle loro famiglie le certezze che meritano, valorizzando ancora di più un’eccellenza industriale della nostra regione".

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