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Il tavolo ministeriale

Wartsila, nulla di fatto al tavolo ministeriale

I finlandesi concedono solo un mese di proroga all'accordo di novembre. Governo, Regione e sindacati: "Serve più tempo"

ROMA - L'incontro tra Wartsila, le organizzazioni sindacali e il governo si è concluso "con un nulla di fatto". Stando a quanto riferito dal segretario triestino della Uilm-Uil Antonio Rodà, "l'incontro si è aperto con l'azienda che ha ribadito la necessità di avviare la procedura di cassa integrazione (nello specifico il Contratto di Solidarietà). Oggi apparentemente per Wartsila questo voleva essere l'unico argomento all'ordine del giorno". Una mossa che ha incontrato immediatamente l'opposizione delle organizzazioni sindacali. "Le OO.SS. hanno dichiarato la loro contrarietà a quest'impostazione e il governo ha ribadito che la sede per discutere degli ammortizzatori sociali è a livello aziendale o presso Confindustria Alto Adriatico e non la sede di governo".

Le OO.SS hanno quindi provato ad incalzare l'azienda sugli impegni legati alla reindustrializzazione. Wartsila ha risposto che al momento "questo prosegue con H2 Energy". I sindacati e il governo hanno quindi ribadito "che si tratta di una soluzione industrialmente insufficiente per un sito di queste dimensioni ed importanza" e hanno chiesto all'azienda di "dar disponibilità nel seguire il percorso che il Governo, per bocca dello stesso Ministro Urso, sta provando a tracciare". Stando a quanto si apprende, Wartsila ha dichiarato di essere disposta ad allungare di un mese l’impegno a non licenziare (da settembre alla fine di ottobre prossimo), a patto che si discuta degli ammortizzatori sociali. "Per noi e per il Governo il tempo è insufficiente, serve maggior tempo. Abbiamo richiesto una sorta di estensione dell'accordo di novembre con gli impegni sui quali il Governo ha affermato di lavorare anche per dichiarazioni dello stesso Ministro Urso a Trieste venerdì scorso. Contemporaneamente si è chiesto a Wartsila una maggiore disponibilità di estensione dell'accordo di novembre". Nonostante le pressioni, Wartsila ha mantenuto ferma la propria posizione, concedendo solo un mese di proroga all'accordo. Di conseguenza, l'incontro si è concluso senza che si arrivasse a una risoluzione concreta.

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