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"Il Superbonus aiuta i ceti medio bassi", lo studio di Adesso Trieste

Il gruppo consiliare ha coordinato uno studio, portato avanti in altre quattro città italiane. I consiglieri: "Il bonus combatte disuguaglianza sociale a differenza del 65 per cento. Mantenere cessione credito per fasce di reddito". Morettuzzo: "Fedriga ha fatto marcia indietro su cessione credito"

Il 54 per cento dei condomini che hanno aderito al Superbonus 110 per cento sono famiglie di ceto medio - basso, mentre per il  bonus 65 per cento, detraibile in 10 anni, la percentuale è ben diversa e vede coinvolta soprattutto una fascia benestante di popolazione, che ha la liquidità necessaria per anticipare subito la spesa. Lo rileva uno studio nell’ambito del Welfare Energetico Locale, coordinato dalla Fondazione Basso e dal Forum Disuguaglianze e Diversità che coinvolge cinque organizzazioni locali italiane tra cui Adesso Trieste. La misura al 110 per cento, sostengono i consiglieri di Adesso Trieste, garantirebbe maggior uguaglianza sociale, permettendo a tutti di riqualificare le proprie abitazioni in un’ottica di risparmio energetico. 

“Se il Governo Meloni toglierà il bonus 110 per cento e la possibilità di cedere il credito - spiega Giulia Massolino - penalizzerà in particolare le classi più deboli che verranno escluse dai benefici della conversione ecologica. Questa è una scelta scellerata che contestiamo e contrasteremo. Va data a tutti i cittadini la possibilità di avere case più ecologiche e abbassare le spese, con misure che uniscono giustizia sociale alla lotta al cambiamento climatico”.

Giovanni Carrosio coordinatore scientifico del progetto, ha evidenziato come “la cessione del credito ha funzionato nel garantire anche ai ceti medio-bassi il diritto al risparmio e alla conversione energetica” e che “le percentuali di cessione del credito si potrebbero differenziare, mantenendo il 110% per i ceti medi e medio-bassi e riducendo questa percentuale, in modo incrementale, per i ceti più alti. Questa modifica alleggerirebbe il mancato introito per le finanze pubbliche”.

Il progetto ha previsto anche una mappatura sulla diffusione della vulnerabilità energetica, riferita a persone che non sosterrebbero un ulteriore e repentino aumento dei prezzi dell’energia. Lo studio, basato su dati Irpef e suddiviso per rioni, ha individuato la percentuale di popolazione con un reddito del 70 per cento più basso rispetto al reddito mediano che, ha specificato Carrosio, “è abbasranza basso per una città del nord: circa 17mila euro. Sono dati sconvolgenti perché abbiamo dei rioni in cui il 48 per cento dei cittadini è sotto questa soglia e la media di Trieste è del 28 per cento. Persone che già oggi rinunciano alle spese per pagare le bollette”. 

Dopo questa prima fase ora il progetto WEL, ha spiegato Federico Zadnich, coordinatore dell’assemblea Ambiente di At, si focalizzerà sul rione di Gretta, con l’obbiettivo di “gettare le basi per un piano di rigenerazione di quartiere complessivo che permetta alla cittadinanza di assumere una parte proattiva nella conversione energetica coniugando giustizia ambientale e sociale”.

Alla conferenza stampa si è collegato anche il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali Massimo Morettuzzo, che ha spiegato come il Superbonus abbia comportato “una spinta economica importante, da 12mila lavoratori del comparto siamo passati a 18mila". Tuttavia, ha precisato Morettuzzo, "in 30 mesi la norma del Superbonus è stata modificata 23 volte, deve essere gestita e se il Governo dice che non farà più crediti getta nel panico un comparto intero. Mercoledì scorso, in Consiglio regionale, è stato approvato un emendamento in cui la Regione avrebbe acquisito dei crediti e il giorno dopo Governo ha tolto alle regioni la possibilità di farlo. Il presidente Fedriga ha poi dichiarato che era d’accordo, smentendo quello che la sua maggioranza aveva detto”. 

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