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Il fenomeno

La rete idrica triestina è un colabrodo, quasi metà dell'acqua viene dispersa

Nel 2022 l’acqua dispersa nelle reti comunali italiani avrebbe potuto soddisfare le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone. Oltre 150 litri a testa al giorno finiscono chissà dove, ma le aziende che erogano i servizi continuano a guadagnare

TRIESTE - L'Istat ha pubblicato di recente un report che analizza la condizione delle reti idriche in Italia. In Friuli Venezia Giulia l'acqua erogata per usi autorizzati si attesta sui 92,2 milioni di metri cubi (212 litri di acqua potabile per abitante). L'acqua immessa in rete è invece di 159,8 milioni di metri cubi che corrispondono a 366 litri per abitante. A causa dei problemi rilevati a livello infrastrutturale in regione le reti idriche perdono il 42,3 per cento di acqua. Un dato che risulta ancora più marcato in due ex province: Trieste (42%) e Gorizia (51,9%). Pordenone (12,1%) rientra tra le sette città con perdite inferiori al 15%, mentre Udine ha una percentuale che resta sotto la media regionale (21%). 

Acqua immessa in rete (milioni di metri cubi) Pro capite Acqua erogata per usi autorizzati Pro capite Dispersione idrica (%)
PN 4.3 228 3.7 200 12,1
UD 11.7 330 9.2 260 21,3
GO 5.5 451 2.6 217 51,9
TS 27.9 385 16.2 223 42,0
FVG 159.8 366 92.2 212 42,3

Il prelievo d'acqua potabile in Italia

Il Paese è terzo in Europa, nel 2022, per il prelievo di acqua potabile per abitante (155 metri cubi annui), preceduta solo da Irlanda (200) e Grecia (159). Complessivamente le reti comunali di distribuzione erogano ogni giorno 214 litri di acqua potabile per abitante (36 litri in meno rispetto al 1999) per un valore complessivo di 4,6 miliardi di metri cubi per usi autorizzati. Se invece si osserva l'erogazione d'acqua per l'approvvigionamento, le esigenze idriche locali (residenti, piccole imprese, scuole, uffici pubblici, ospedali,  alberghi) nel 2022 il volume prelevato per uso potabile in Italia è di circa 9,14 miliardi di metri cubi (424 litri per abitante). 

Dispersione idrica

A incidere sulla qualità del servizio sono le condizioni delle infrastrutture. Il dato preoccupante riguarda infatti il volume delle perdite idriche totali. Nel 2022 il numero si attesta sui 3,4 miliardi di metri cubi, il 42,4% dell’acqua immessa in rete. In leggera crescita rispetto al 2020 (42,2%). Sebbene le amministrazioni comunali abbiano investito per contenere la dispersione idrica nelle principali città italiane, la quantità di acqua che non viene utilizzata è quantificabile a 157 litri al giorno per abitante. In pratica, l'acqua che non è stata consumata avrebbe potuto soddisfare le esigenze idriche di 43,4 milioni di abitanti in un anno. 

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