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Guerra e crisi economica

Caro prezzi, Bini: "Alcune imprese in Fvg fermano linee produttive, Governo e Ue intervengano"

L'assessore ha incontrato le associazioni sindacali e di categoria e ha evidenziato "un rischio reale di recessione e con problematicità non risolvibili dalla Regione", chiedendo dilazioni dei pagamenti, moratoria del credito senza pregiudizio del rating stesso delle imprese e poi un contenimento dei costi energetici attraverso l'abbassamento delle accise

"Ci sono delle imprese in Friuli Venezia Giulia che già stanno fermando le proprie linee produttive e ricorrono alla cassa integrazione. Questo dà il polso di una situazione per la quale non c'è tempo da perdere. Porteremo quindi con forza sui tavoli nazionali le istanze emerse oggi". Lo ha riferito l'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini che oggi ha incontrato le associazioni di categoria e sindacali per fare il punto sulle ricadute in regione della situazione internazionale.

"Siamo preoccupati - ha detto l'assessore -, per l'incremento dei costi dell'energia e delle materie prime e, per queste ultime, anche per la difficoltà di approvvigionamento. Da qui la necessità di convocare le associazioni sindacali e di categoria con cui ci siamo confrontati oggi per raccogliere lo stato di fatto che le stesse riscontrano dai rispettivi associati. Il momento che stiamo vivendo è drammatico non solo dal punto di vista umanitario ma anche da quello economico con un rischio reale di recessione e con problematicità non risolvibili dalla Regione".

"Oggi sono emersi importanti contributi dai portatori di interesse del territorio che porteremo alla commissione nazionale dello Sviluppo economico", ha riferito Bini evidenziando come "c'è forte attesa per un intervento determinante dell'Unione europea che si sta dimostrando una comunità unita". "È quanto mai necessario - ha rimarcato Bini - un'azione puntuale da parte dell'Unione europea e del Governo centrale.

L'esponente della Giunta Fedriga ha quindi tracciato un elenco di richieste da presentare al Governo: dalle dilazioni dei pagamenti alla proroga delle agevolazioni del Temporary Framework oltre il 30 giugno fino alla moratoria del credito senza pregiudizio del rating stesso delle imprese e poi ancora un contenimento dei costi energetici attraverso l'abbassamento delle accise ma anche incentivi sugli investimenti pubblici e privati nel settore delle rinnovabili semplificando i processi autorizzativi. "La Regione non può intervenire direttamente davanti ad una crisi di così ampia portata - ha indicato Bini - ma può contribuire a stimolare l'Unione europea e il Governo nazionale a mettere in atto delle progettualità strategiche per il periodo".

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