Confini e memorie attraverso le cartoline, la mostra "Saluti e baci" al museo postale
Un doppio sguardo alla città di Trieste attraverso la cartolina. A proporlo è l’Associazione culturale Opera Viva con il progetto transfrontaliero “Saluti e baci. Le tracce dei confini in parole e immagini“. La mostra, inaugurata giovedì 7 aprile al Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa (nello storico Palazzo delle Poste, in piazza Vittorio Veneto 1) è visitabile fino l'8 maggio, con orario dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13.
Cosa vedere
“Quelle antiche in esposizione, più di 50 – afferma Lorena Matic, ideatrice e direttrice del progetto realizzato in collaborazione con il Museo – provengono da collezioni private, da collezionisti e dalla ricerca in famiglia di materiale inedito da parte degli studenti del Liceo Preseren. Quelle nuove, oltre 100 selezionate da un corpus ancora più consistente di materiale pervenuto. sono proposte inedite realizzate dagli studenti dell'ITS Deledda Fabiani. I giovani autori – continua la Matic – si sono ispirati anche alle suggestioni tratte dai personali diari di viaggio scritti durante una passeggiata turistica alla scoperta della città da parte degli studenti del Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico di Duino. Ulteriore spunto da cui sono partiti, sono state le molte fotografie degli scorci della città che evidenziano l'impronta multiculturale, scattate dalla giovane fotografa, Claudia Calderone”.
La mostra
“Saluti e baci. Le tracce dei confini in parole e immagini" è un progetto transfrontaliero fondato su una doppia osservazione della parola e dell’immagine, che vuole mettere in scena la comunicazione scritta nell’unico sistema che assicurava un legame tra chi partiva e chi restava (la cartolina). Al progetto hanno partecipato complessivamente quasi 150 giovani provenienti da diverse scuole. Tra loro vanno ricordate quella della minoranza italiana in Slovenia e Croazia, il Liceo Preseren, il Deledda Fabiani di Trieste, ma anche gli studenti del Conservatorio di Musica Tartini, quelli del Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico.