Turandot torna al Verdi nella versione "incompiuta"
TRIESTE - La Turandot di Puccini, uno dei capolavori della lirica più amati del '900, torna a Trieste con l'orchestra diretta dal maestro Jordi Benàcer, oggi una delle bacchette più ricercate del panorama internazionale, e con la regia di Davide Garattini Raimondi, nome ben conosciuto ed apprezzato a Trieste, già autore dell’allestimento del 2019. I soprani giovani ma già stimatissimi Kristina Kolar e Maida Hundeling, al suo debutto in città, si alterneranno nel ruolo della crudele principessa per una chiusura di stagione che promette sold out in molte recite e offre un cast di grande livello.
Da sempre porta d’Oriente del continente europeo, protagonista indiscussa dell’Orientalismo dei primi del ‘900 per naturale vocazione ed in musica a partire da Lehàr, Trieste ha per Turandot un amore particolare ed anche quest’anno, come nel ’19, verrà presentata al pubblico la versione lasciata incompiuta da Puccini senza il cosiddetto “finale Alfano”, scelta che rende il mistero dell’opera ancora più incisivo fuggendo il repentino lieto fine. Capolavoro complesso che necessita di un cast vocale solido in ogni dettaglio, questo allestimento verrà guidato sul podio dalla mano sicura dello spagnolo Jordi Bernàcer, ospite dei migliori teatri del globo, mentre la regia è affidata di nuovo a Davide Garattini Raimondi, che ha scelto un radicale bianco e nero per sottolineare i contrasti sociali ed emotivi del libretto.
I costumi del palermitano Danilo Coppola, già autore di una lodata edizione della cineseria musicale Bataclan di Offenbach, completeranno un allestimento in armonico equilibrio tra tradizione e rivisitazione del titolo in chiusura di una stagione operistica che è felicemente vissuta di questa alternanza, offrendo un costante bilanciamento tra le esigenze di gusto del pubblico. Le scene e le luci di Paolo Vitale, volto noto e stimato della vita culturale di Trieste e solido professionista nonché storico collaboratore di Garattini Raimondi, restituiscono una Turandot di grande impatto visuale, come ci si attende tradizionalmente dal titolo fra i più potenzialmente estetizzanti del repertorio operistico.
Le voci vedono il difficile ruolo della protagonista affidato in alternanza ai soprani Kristina Kolar, soprano croata molto attiva e stimata in tutto il bacino danubiano e in costante crescita di reputazione, e Maida Hundeling al suo debutto a Trieste dopo aver trionfato su palchi eccellenti quali il Covent Garden di Londra o Vienna. Liù sarà invece affidata alla giovane russa Ilona Revolskaya, al suo debutto nel ruolo, di cui The Guardian ha lodato di recente le “colorature stratosferiche” e che con il suo solido curriculum soprattutto al Theater an der Wien non può che creare la giusta attesa per la sua performance. A lei si alternerà Angela Nisi, voce d’elezione di direttori quali Tony Pappano, Gelmetti, Oren, Renzetti fra i tanti.
Calaf vedrà sul palco il francese Amadi Lagha, già apprezzato nel ruolo a Trieste, e Carlo Ventre, scoperto da Riccardo Muti e già acclamato all’Opera di Vienna, in Scala e sui migliori palchi del globo. Le parti fondamentali per una buona resa di Ping, Pang e Pong saranno affidate ad un eccellente terzetto italiano, Nicolò Ceriani, Saverio Pugliese ed Enrico Iviglia. L’intero cast vocale vive, dunque, di questa alternanza tra giovani talenti e solide star, che è stata una delle cifre stilistiche di questa stagione e che promette di diventare una costante, etica ed estetica, di tutte le future scelte del direttore artistico Paolo Rodda.
Le rappresentazioni
A Venerdì 12 MAGGIO 2023 ore 20.30
C Sabato 13 MAGGIO 2023 ore 20.30
D Domenica 14 MAGGIO 2023 ore 16.00
B Venerdì 19 MAGGIO 2023 ore 20.30
S Sabato 20 MAGGIO 2023 ore 16.00
E Domenica 21 MAGGIO 2023 ore 16.00