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Lunedì, 29 Aprile 2024
"Ne combiniamo di tutti i colori"

Non solo granchio blu, ecco un'altra specie aliena: la mantide asiatica avvistata a Trieste

La conferma arriva da una nota pubblicata dal divulgatore scientifico Nicola Bressi sul sito del Museo di storia naturale. "Era inevitabile che prima o poi succedesse. Noi esseri umani stiamo modificando gli ecosistemi con una rapidità e un’ampiezza mai accadute prima"

TRIESTE - "Era inevitabile che prima o poi succedesse, le mantidi aliene sono arrivate anche tra le case di Trieste, e si sono già riprodotte". A scriverlo è Nicola Bressi, sul sito del Museo di storia naturale e ripresa dalla notizia apparsa sul gruppo Misteri e Meraviglie del Carso. Bressi pubblica anche alcune fotografie (che riprendiamo), inviategli dalla signora Piera Mezzetti, che ritraggono "una mantide religiosa che, il 23 settembre, prima ha zampettato a casa sua a Barcola (Trieste) e poi ha deposto le uova su un muro". Ma la mantide religiosa non è quella europea, continua Bressi, bensì una specie "che ci siamo importati dall’Asia, la Mantide Ierodula (Hierodula tenuidentata, questo il nome latino)".

Una specie "aliena"

Specie trasportata dall'uomo fuori dal suo areale, scrive Bressi, e parte di una lunga lista di specie aliene finite nei nostri ecosistemi. "Ne combiniamo di tutti i colori" afferma il divulgatore scientifico che però, come nel suo sitle, fa una serie di precisazioni utili alla comprensione del fenomeno. "L’arrivo della Ierodula a Trieste era atteso - scrive -, perché fa parte di quegli animali che al momento “hanno vinto la lotteria dell’evoluzione”, riuscendo ad adattarsi e traendo beneficio dalle nostre modificazioni umane. Le Ierodule infatti sono abili arrampicatrici (come si vede dalle foto, a differenza delle mantidi europee se la cavano persino sulle vetrate) e ben si adattano alle pareti degli edifici".

Avvistati esemplari di granchio blu nel golfo di Trieste

L'areale della specie 

Già presente sulle palazzine milanesi, le Ierodule sono "attive sia di giorno che di notte, depongono le uova anche su manufatti umani, cosa che probabilmente facilita la loro espansione attraverso le merci. Sono anche moderatamente resistenti al freddo, ma certo il nostro inquinamento climatico ha dato loro un ulteriore aiuto. Negli anni scorsi si sono rapidamente diffuse nei Balcani e in Pianura Padana". Quindi? Cosa potrebbe succedere? Bressi risponde così: "Come tutte le mantidi, anche le Ierodula sono innocue per le persone. Anzi, sino a che rimarranno nelle zone urbane potrebbero pure essere utili a predare insetti fastidiosi (come ad esempio le cimici)".

Quale impatto sugli ecosistemi?

Tuttavia rimane un problema relativo al loro impatto sugli ecosistemi. "Non è oggi possibile prevedere quale impatto avrebbero e quali equilibri andrebbero a toccare - conclude -, sicuramente non pare una buona notizia per le Mantidi Religiose nostrane: leggermente più piccole, solo diurne, e meno adattabili alle modificazioni umane. Ma al momento è troppo presto per dirlo. Forse in futuro la Mantide Religiosa sarà quella “selvatica” e la Mantide Ierodula quella “cittadina”? Tutto da studiare per i naturalisti e da osservare per i cittadini. Di certo, noi esseri umani stiamo modificando gli ecosistemi con una rapidità e un’ampiezza mai accadute prima".

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