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Venerdì, 26 Aprile 2024
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L'Ospedale Militare: tra passato e presente

Recentemente ristrutturato, la struttura risale all'epoca dell'Impero austro-ungarico. Poteva ospitare fino a 600 feriti e fu costruito per sostituire il vecchio ospedale militare del 1790. Il nuovo progetto di riqualificazione lo vedrà ricoprire l'uso di residenza universitaria

Sito in via Fabio Severo, all'altezza del punto in cui si  incrocia con via Coroneo, l'Ospedale Militare fu costruito tra il 1856 e il 1862 su progetto dell’ingegnere Luigi Buzzi, in un'area allora non molto popolata. L’Ospedale fu realizzato in stile neo-gotico e si componeva di tre strutture: la casa del comandante, l'edificio ad H e l'edificio "infettivi". per un totale di circa 600 letti. Dal 1859 al 1872 ospitò anche la Scuola dei Cadetti di Fanteria e nel periodo dell'occupazione nazista fu utilizzato dalle forze armate tedesche. 

La struttura dell'edificio era considerata all'epoca un vero e proprio gioiello per le scelte architettoniche e strutturali e per l'utilizzo di nuove tecniche di costruzione paragonate a quelle del passato. Le facciate della palazzina sono caratterizzate da incorniciature decorate che legano le finestre del primo piano a quelle del secondo, da medaglioni lobati e dal balcone traforato con un motivo a quadrifogli, a cui si accede da un’apertura a trifora gotica. Al centro si innalza una torretta terminante con una balaustra ed un orologio mentre ai lati l’edificio culmina con delle merlature gotiche. All’interno dell’ospedale fu costruita anche una cappella riccamente decorata.

La struttura fu in uso fino agli anni Ottanta e lasciata in stato di abbandono fino a poco tempo fa quando partì un progetto di riqualificazione per donarle nuova vita. Sono protagoniste della ristrutturazione la casa del comandante e l'edificio ad H per un uso destinato a diventare quello di residenza universitaria, dotata di spazi destinati a servizi culturali e ricreativi. 163 stanze per un totale di 239 posti letto, un biblioteca, un minimarket, una zona lavanderia, una caffetteria e molte altre strutture connesse alla vita universitaria. Grazie al progetto di recupero sono stati riportati alla luce affreschi, vetrate, pavimenti preziosi ed altri elementi architettonici che si è rischiato di lasciare sepolti dal disuso.

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