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Martedì, 30 Aprile 2024
A Trieste

Angoli lettura nei luoghi più inusuali di Trieste, al via il progetto dedicato ai bambini

Un progetto del Centro per la Salute del Bambino dedicato alla promozione delle buone pratiche in famiglia, che mette in rete otto città italiane, tra cui Trieste, portando la lettura in luoghi tradizionalmente non coinvolti

Creare una rete, una comunità di persone che lavori sinergicamente verso un unico obiettivo: promuovere le buone pratiche fra cui l’importanza della lettura in famiglia da 0 a 6 anni come momento di condivisione e crescita. Il progetto “Comunità amiche della lettura, fin da piccoli” coinvolge esercizi commerciali e realtà fuori dal settore tradizionale della lettura e dei servizi per l’infanzia per raggiungere più famiglie possibili, superando confini culturali ed economici. Solo attraverso una rete di collaborazione, infatti, è possibile riuscire nell’intento di sensibilizzare la comunità sull’importanza e il valore della lettura condivisa in famiglia.

Il progetto

“Comunità amiche della lettura, fin da piccoli” è un progetto del Centro per la Salute del Bambino, in rete con la Cooperativa Ascur e l’Unicef, finanziato dal
Cepell (Centro per il Libro e la Lettura) nell’ambito del bando Leggimi 06, con la collaborazione delle reti locali Nati per Leggere, Nati per la Musica e i Villaggi per Crescere.

In otto città italiane, tra cui Trieste, librai, bibliotecari, negozianti con attività abitualmente non dedicate alla promozione della lettura, come empori solidali, esercizi commerciali di varia natura, associazioni e cooperative, sono chiamati a diventare parte attiva dell’opera che il programma Nati per Leggere porta avanti riconoscendo il valore del “fare comunità” e della responsabilità sociale, soprattutto verso i gruppi più fragili.

Obiettivi

Da un lato, obiettivo di “Comunità amiche della lettura, fin da piccoli” è quello di alimentare il senso di appartenenza ad una comunità educante dei soggetti partecipanti e delle attività commerciali tramite momenti di confronto e formazione dedicati; dall’altro proprio gli esercenti commerciali rappresentano un ponte con le famiglie. A loro è affidata una grande responsabilità: sensibilizzare verso la lettura e le buone pratiche in famiglia come il gioco, la musica, educazione e cura, ma soprattutto raggiungere nuclei familiari in condizioni di svantaggio socio-economico e culturale.

Come si concretizza tutto questo? Attraverso punti informativi dove mettere a disposizione materiali per genitori, angoli di lettura, ma anche con un’offerta di attività e momenti di confronto focalizzati al sostegno alla genitorialità, favorendo occasioni di crescita e nuova consapevolezza verso quello che è il ruolo più incisivo e importante nella vita dei bambini e delle bambine. Il progetto coinvolge le città di Trieste, Catanzaro, Cisterna di Latina, Genova, Milano, Montepulciano, Palermo, San Benedetto del Tronto.

«L'Unicef Italia ha deciso di partecipare al progetto “Comunità amiche della lettura, fin da piccoli” - dichiara la Presidente dell’Unicef Italia, Carmela Pace - con l’intento di creare una rete di supporto alla promozione della lettura in diversi contesti del territorio nazionale, partendo da una rete già esistente di interlocutori con cui lavora per garantire l’attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza».

«Comunità amiche della lettura, fin da piccoli ha come scopo quello di tessere legami tra le famiglie e il territorio in cui vivono, per favorire una cultura dell’infanzia che sia responsabilità collettiva: dalle istituzioni scolastiche alla parrocchia, dalle associazioni e gli enti che si occupano di infanzia alle biblioteche e alle librerie di quartiere, fino a coinvolgere i commercianti nella diffusione della lettura precoce. La Cooperativa A.S.C.U.R. ha quindi aderito al progetto, in linea con i valori che ne contraddistinguono la mission, con la consapevolezza che la lettura condivisa, fin dai primi mille giorni, è una buona pratica che promuove lo sviluppo dei bambini, ma è necessario che le buone pratiche si propaghino attraverso reti territoriali nutrite, dove le comunità si fanno portavoce di questo messaggio, diventando così, a tutti gli effetti Comunità Educanti».

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