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Venerdì, 26 Aprile 2024
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L'astronauta Samantha Cristoforetti collaborerà con l'Università di Trieste

Collaborazione per un esperimento sulla microgravità nell'organismo femminile. Uno dei sei esperimenti italiani previsti nel corso della missione ESA “Minerva", che partirà tra poco

L'Università di Trieste collaborerà con l'astronauta Samantha Cristoforetti per un esperimento sugli effetti della microgravità nell'organismo femminile. Si tratta di Nutriss, uno dei sei esperimenti italiani previsti nel corso della missione ESA “Minerva”, in imminente partenza, dell’Università degli Studi di Trieste. Dopo aver monitorato l’attività metabolica degli astronauti Luca Parmitano e Matthias Maurer nel corso delle precedenti missioni ESA, il team triestino guidato dal professor Gianni Biolo ripeterà le analisi su Samantha Cristoforetti. Si tratta delle prime indagini di questo genere condotte su un organismo femminile: lo scopo è determinare le differenze di reazione alla micro gravità rispetto a quello maschile.

“Il progetto NUTRISS monitora il metabolismo muscolare sottoposto a microgravità e adotta speciali accorgimenti mirati a contrastare la perdita di massa magra attraverso il controllo dell’alimentazione – spiega Gianni Biolo, docente di Medicina Interna all’Università degli Studi di Trieste – il nostro obiettivo è arrivare a definire un protocollo nutrizionale di riferimento per missioni spaziali di lunga durata. Grazie alle attività sperimentali che condurremo con Samantha Cristoforetti ricaveremo indicazioni e soluzioni ad hoc per l’organismo degli astronauti donna”.

L'esperimento

“Come successo in autunno con Matthias Maurer, AstroSamantha sarà dotata di un analizzatore di bioimpedenza, uno strumento per l’analisi e il monitoraggio della composizione corporea – aggiunge il ricercatore UniTS Filippo Giorgio di Girolamo - per effettuare le misurazioni le verranno posizionati degli elettrodi su polsi e caviglie che consentiranno di determinare la percentuale di massa grassa e magra del corpo, confrontandole con i dati già raccolti “a terra”. Le misurazioni in orbita avverranno una volta al mese, la mattina a digiuno, fino al termine della missione: in questo modo l’equipe triestina determinerà l’acquisizione di grasso e la perdita muscolare in condizioni di microgravità. Sulla base di queste informazioni verrà messa a punto la strategia per i piani nutrizionali, discussa e coordinata a terra con il team medico ESA, con ASI e con i ricercatori di Trieste. Gli studi condotto nello spazio avranno naturalmente importanti ricadute anche sulla Terra: i risultati saranno applicati in ambito clinico per la cura di pazienti anziani, malnutriti e/o obesi immobilizzati.

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