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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Manifestazioni No green pass in porto: 30 i denunciati

Tra i capi d'accusa resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, blocco stradale, getto pericoloso di cose all’indirizzo delle forze di polizia

Sono 30 i denunciati per il blocco del porto lo scorso ottobre in occasione della manifestazione No green pass, in seguito alla quale tre agenti di Polizia sono rimasti feriti e tre mezzi delle forze dell'ordine sono rimasti danneggiati. I 30 sono indagati per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, blocco stradale, getto pericoloso di cose all’indirizzo delle forze di polizia e per i reati di grida e manifestazioni sediziose e di adunata sediziosa, nonché di manifestazione non autorizzata. Le indagini della Digos, in cui sono stati visionati diversi filmati, sono state coordinate dal sostituto Procuratore Pietro Montrone.

Una nota della Questura spiega che il presidio promosso dal Clpt – Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste, "era stato considerato illegittimo dalla Commissione di Garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali" e aveva causato "un significativo calo del traffico commerciale, con conseguenti ingenti danni economici e gravi ripercussioni sulla regolarità dei servizi portuali e di gestione del traffico delle merci, obbligando molte navi a scaricare le merci in altri porti dell’alto Adriatico".

La Questura parla di "scontri con le forze di polizia schierate a protezione del sito" e di "disordini che hanno interessato anche la zona limitrofa di via dei campi Elisi, dove decine di manifestanti hanno bloccato il traffico stradale mediante il rovesciamento di numerosi cassonetti, venendo a contatto con i reparti inquadrati intervenuti per disperderli, fatti bersaglio del lancio di sassi, bottiglie ed oggetti vari. In tali frangenti, alcuni dei facinorosi hanno bloccato l’accesso alla rampa che conduce all’entrata dello Scalo Merci di Campo Marzio, circostanza che ha determinato, in via cautelativa, l’interruzione della circolazione sulla linea ferroviaria". Le indagini hanno quindi individuato "alcuni dei soggetti più facinorosi, tra cui anche i leader dei movimenti negazionisti, i quali hanno istigato i presenti a commettere reati". 

IL VIDEO DELLA QUESTURA

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