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Lunedì, 29 Aprile 2024
La polemica

Luoghi di culto, Cisint: "Dalle associazioni islamiche inaccettabile arroganza e prepotenza"

E' scontro tra la sindaca di Monfalcone e l'avvocato delle associazioni musulmane Darus Salaam e Baitus Salat, Vincenzo Latorraca. Per la sindaca leghista "l’atteggiamento delle due associazioni mostra il vero volto dell’islamismo, intollerante verso le regole della legalità e irrispettoso della realtà cittadina"

MONFALCONE - Si accende lo scontro tra la sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint, e l'avvocato delle associazioni musulmane Darus Salaam e Baitus Salat, Vincenzo Latorraca, dopo quanto stabilito dal Consiglio di Stato con un’ordinanza che interviene sul contenzioso in corso tra il comune dalla sindaca leghista e i due centri culturali islamici relativamente a due immobili usati per le preghiere e per i quali l’ente locale ha ordinato il ripristino dell’originale destinazione d’uso: "Alla disponibilità data dall’amministrazione comunale di Monfalcone - ha attaccato la prima cittadina della città dei cantieri - l’avvocato Latorraca e le due associazioni islamiche hanno risposto con inaccettabile arroganza e prepotenza. La leale collaborazione mostrata da parte nostra, già mortificata dal fatto che nei due centri è continuata la preghiera collettiva in palese violazione alle disposizioni del Consiglio di Stato e senza rispettare le norme di legge, come stabilito nelle ordinanze comunali, viene ulteriormente offesa dalle richieste di una minoranza radicale che vuole imporre alla città le proprie regole e la propria egemonia".

L'attacco a Latorraca

Per la Cisint "l’avvocato Latorraca, candidato perdente del Pd a sindaco di Cantù, dimostra che la contrapposizione è di natura tutta politica e che non c’è alcuna volontà di reale confronto all’interno di un quadro di legalità". La sindaca, poi, è passata ad elencare le richieste che ha definito "al di fuori della realtà", ossia la fornitura di ambienti dotati di sistemi audio efficienti per ascoltare l'Imam, servizi igienici e lavandini con acqua corrente per le abluzioni, posti confortevoli e riscaldati.

Questione ex supermercato Hardy

"Così come - per Cisint - è fuori da ogni legalità l’annunciata volontà di utilizzare, quale luogo di culto, lo spazio dell’ex supermercato Hardi, in rovina e privo di servizi, in contrasto con la relativa zonizzazione urbanistica. Il rifiuto delle proposte del Comune, motivate dal fatto che si vuole che i tappeti di preghiera rimangano costantemente a contatto con il suolo, non ha impedito, in passato, ai musulmani di utilizzare in condizioni ben più precarie il cortile del supermercato". Cisint ha parlato anche del bocciodromo, "offerto dal Comune alle comunità islamiche, che rispetta le caratteristiche di salubrità e igienicità degli spazi, nonché la planarità delle superfici interne e risulta provvisoriamente idoneo all’uso richiesto". Relativamente alla proposta di utilizzo dell’ex mercato coperto, per la sindaca leghista "evidentemente l’avvocato Latorraca non conosce minimamente la città e ignora che, dall’insediamento della mia giunta, non è mai stato usato per simili attività in quanto inagibile per ragioni di sicurezza, mentre ora è oggetto di un rilevante intervento di riqualificazione per trasformarlo in centro sportivo integrato, idoneo anche per consentire l’attività sportiva alle persone con disabilità, a seguito dell’elaborazione, come primo Comune in regione, di un progetto Pnrr e dell’acquisizione dei relativi finanziamenti. L’edificio è attualmente area di cantiere, con i lavori in corso per completare l’opera entro il mese di settembre". Infine l'attacco alle due associazioni islamiste: "l’atteggiamento delle due associazioni musulmane mostra il vero volto dell’islamismo, intollerante verso le regole della legalità e irrispettoso della realtà cittadina, che dovrebbe sottomettersi alle loro condizioni e alle loro rivendicazioni, scaricando sui cittadini le loro pretese, pur non essendosi adeguati al rispetto delle regole urbanistiche e della sicurezza e dell’incolumità pubblica".

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