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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il processo

Misterioso "accoltellamento" tra coppie, processo verso una possibile svolta

I fatti erano accaduti nel lontano 2019 all'interno di una struttura gestita da Ics a Barcola, ma il processo si è aperto solamente nel 2021. La coppia di cittadini georgiani è svanita nel nulla, mentre l'uomo e la donna di origini irachene sono ancora presenti a Trieste. Il 22 giugno prossimo l'udienza che potrebbe risolvere il caso

TRIESTE - Due coppie di migranti, tra cui una donna incinta, all'interno di una struttura di accoglienza di Barcola. Una lite furiosa, poi spunta un utensile da cucina che viene usato come arma per ferire uno degli inquilini. Una convivenza difficile che scatena un'escalation di violenza, finchè uno di loro non finisce all'ospedale e gli altri due fanno perdere le loro tracce. E' successo nel lontano 2019 in via del Cerreto, ma il processo è entrato nel vivo solo nel 2021, per rallentamenti dovuti alla pandemia. Il 22 giugno sarà sentito dal Pm Massimo De Bortoli l’ultimo testimone in un’udienza istruttoria che il giudice Enzo Truncellito (titolare del processo contro Alejandro Augusto Stephan Meran, il killer dei due agenti di polizia) potrebbe decidere di portare a discussione, con relativa sentenza. 

I fatti: una convivenza difficile

Questi i fatti: nell’appartamento, gestito da Ics, soggiornavano due coppie, un uomo e una donna di cittadinanza georgiana e un’altra coppia di origine irachena (lei incinta). Stando a quanto si apprende, all’interno delle mura domestiche si è verificata una rissa, al termine della quale il cittadino iracheno è rimasto ferito con un utensile metallico da cucina ed è intervenuta un’ambulanza, che lo ha portato d’urgenza all’ospedale di Cattinara. La lesione non è stata fatale e l’uomo è sopravvissuto. La dinamica non è stata ancora del tutto accertata, anche se sono stati già sentiti cinque testimoni, tra cui un poliziotto che si trovava nelle vicinanze, i due carabinieri intervenuti e una vicina di casa. La sola certezza è che l'arnese è stato trovato sporco di sangue dalle autorità, intervenute sul posto. 

I georgiani spariti nel nulla

La lite è stata furiosa poiché le urla sono state sentite dai vicini (l'appartamento destinato all'accoglienza è all'interno di un condominio abitato da privati) e dai passanti che, spaventati, hanno avvertito le autorità. Tuttavia, essendo il fatto avvenuto dentro casa e non essendo presenti altri testimoni oltre alle parti interessate al momento della colluttazione, la ricostruzione dei fatti è ancora poco chiara. Nemmeno le motivazioni del gesto sono ancora chiare ma si ipotizza una difficile convivenza con evidenti problemi di comunicazione. Nel frattempo i cittadini georgiani, seguiti dall’avvocato Matteo di Bari, si sono dati alla macchia e sono irreperibili, mentre l’avvocato Enrico Miscia assiste la coppia dal Iraq, che ha invece presenziato all’ultima udienza dell’11 maggio, in cui sembra che le dinamiche risultassero ancora fumose agli occhi degli inquirenti. Si attende il 22 giugno per una possibile svolta. 

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