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Sicurezza

Aggressioni in città, Siulp: "Stop alla politica emergenziale"

Francesco Marino (Siulp): "alle misure urgenti non fanno seguito gli interventi strutturali dei decisori politici ai vari livelli. Quanti proclami alla tolleranza zero, alla sicurezza, alla tutela dei cittadini e degli operatori delle forze dell’ordine abbiamo sentito negli ultimi decenni, soprattutto da parte di chi ora siede tra gli scranni del governo?"

TRIESTE - Agli episodi di cronaca sempre più frequenti "non fanno seguito interventi strutturali" in tema di sicurezza. La segnalazione arriva da Francesco Marino, segretario provinciale del Siulp, che riferendosi alle aggressioni riportate dagli organi di stampa negli ultimi giorni, spiega che "l’intensificarsi della frequenza di questi eventi ha come conseguenza l’applicazione di una serie di politiche della sicurezza “emergenziali”, spesso consistenti in una mera collocazione ed impiego di uomini in taluni servizi", ma "alle misure urgenti (spesso applicate solamente dalle autorità tecnico operative, le uniche realmente attive al riguardo) non fanno seguito gli interventi strutturali dei decisori politici ai vari livelli. Quanti proclami alla tolleranza zero, alla sicurezza, alla tutela dei cittadini e degli operatori delle forze dell’ordine abbiamo sentito negli ultimi decenni, soprattutto da parte di chi ora siede tra gli scranni del governo? La verità è che gli organici sono stati sempre più depauperati, come più volte denunciato da questa O.S., arrivando ad un calo vertiginoso della forza (numeri a 3 cifre)". 

"Se da un lato - continua il segretario provinciale del Siulp - non ci si ritrova forse più con le vetture senza carburante, l’altra faccia della medaglia evidenzia che il contratto degli operatori della sicurezza è nuovamente scaduto (da quasi due anni) e non si parla di rinnovo ed inoltre anche le assunzioni, pur aumentate, procedono con il contagocce (a causa della chiusura di diversi istituti di formazione, operata qualche anno fa, con la scellerata politica dei tagli orizzontali) non riuscendo a bilanciare le uscite dovute ai tanti pensionamenti (con perdita del cosiddetto know how)".

Marino parla anche di "forte ascesa" delle aggressioni a sanitari e controllori e di "fascicoli processuali difficili da gestire per le procure, anch'esse sotto organico e con enormi difficoltà a gestire la macchina giudiziaria, anche a seguito della cosiddetta riforma cartabia", a cui è necessario far fronte con con "un grande lavoro nella cornice giuridico-sociale, dedicando anche la giusta attenzione nel ristabilire alcuni concetti, anche a livello culturale, ripristinando in generale il concetto di rispetto del prossimo, in particolar modo dei pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio". "Diversamente - conclude il Siulp - la nostra civiltà è destinata a implodere". 

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