"Arrivati a Lampedusa", mostra sui richiedenti asilo nel centro accoglienza di via Bonomo

Giovedì 29 ottobre alle ore 18.00, presso il centro d'accoglienza in via Bonomo (angolo viale XX Settembre), gestito dal Consorzio Italiano di Solidarietà (ICS), verrà inaugurata la mostra fotografica di Marta Zaccaron dal titolo “Arrivati a Lampedusa”.

«Questa è la prima iniziativa, si spera di una lunga serie, la cui finalità è creare un'occasione di incontro tra la cittadinanza e la comunità di richiedenti asilo e rifugiati a Trieste», spiega il presidente dell'ICS Gianfranco Schiavone. Nella struttura vivono infatti, dalla scorsa estate, circa 55 persone tra singoli e famiglie; oltre agli appartamenti degli ospiti, la struttura contiene anche una zona diurna costituito da un ampio e suggestivo locale al piano terra, dove già ora vengono organizzate delle attività per favorire l'integrazione sociale dei rifugiati, come dei corsi di italiano per stranieri e un laboratorio radiofonico, e che intende aprirsi all'esterno diventando un luogo di aggregazione culturale rivolto a tutta la città. «Proprio qui sarà ospitata la mostra fotografica di Marta Zaccaron – continua Schiavone –, facendo sì che il centro d'accoglienza divenga una reale punto d'incontro tra gli ospiti e la cittadinanza, perché una effettiva integrazione non può che partire dalla conoscenza reciproca».

Il tema della mostra non è stato di certo scelto a caso: il progetto fotografico vuole raccontare le storie di persone immigrate che sono arrivate da Lampedusa e che sono state accolte nel territorio del Friuli Venezia Giulia. Lampedusa è stata scelta come punto di partenza del reportage sia perché l’isola è diventata un luogo simbolo dell’immigrazione in Italia, sia per ricordare i tanti, troppi morti spariti in quel tratto di mare che separa l’Africa dall’Europa, un mare che per molti significava un sogno di libertà e di benessere trasformatosi invece troppo spesso in tragedia.  

I ritratti sono stati realizzati nel corso del 2013 in collaborazione con la Caritas di Udine e con l'ICS di Trieste nell’ambito dell’Emergenza Nordafrica, quando, in seguito alla “Primavera Araba” migliaia di disperati furono fatti salire sui barconi che facevano rotta per l’Europa. Per alcuni era sicuramente una scelta, per altri un ordine delle milizie libiche.

In quel periodo arrivarono in Friuli 531 richiedenti asilo. Dietro ai freddi numeri delle statistiche ci sono storie drammatiche, vite di sofferenza e di speranza. Raccogliere il patrimonio umano delle storie che queste persone ci offrono rappresenta un difficile esercizio di messa in discussione delle nostre certezze, una palestra in cui esercitare sensibilità e rispetto.

La mostra, il cui ingresso è libero, sarà visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18, fino al 20 novembre.