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Case popolari al setaccio, Usb alza la voce: "Degrado perché Ater è assente"

A dirlo è Francesca Martinelli, responsabile sindacale della Federazione del sociale. "Vantarsi boriosamente di un lavoro di squadra quando un cittadino invalido e malato oncologico vive tra le muffe in un sottoscala regolarmente affittato, anche no"

TRIESTE - "Sarebbe interessante tutelare gli inquilini Ater anche dal degrado abitativo generato dalla totale mancanza di interventi di riqualificazione. Vantarsi boriosamente di un lavoro di squadra quando l'amministrazione rifiuta un cambio alloggio anche ad un cittadino invalido e malato oncologico che vive tra le muffe in un sottoscala regolarmente affittato, anche no". Non le manda a dire Francesca Martinelli, responsabile per Usb della Federazione del sociale, dopo la notizia della vasta operazione di polizia condotta dalla polizia locale nei comprensori Ater di via Grego e via Lorenzetti, e che ha portato a numerose denunce, oltre che al ritrovamento di "materiale militare" e coltelli. 

"Scarafaggi, muffe e inabitabilità"

"La riqualificazione - afferma la Martinelli - risparmierebbe agli inquilini una vita antigienica e di degrado, fra muffe e scarafaggi. Questo non certo perché sono cattivi conduttori, come Ater ama sottolineare e far credere all’opinione pubblica, ma perché mancano interventi di ripristino strutturale definitivo". Diverse settimane fa Usb ha portato all'attenzione degli organi di informazione l'attività svolta dal sindacato. "Abbiamo fatto partire moltissime diffide, ci sono centinaia di cittadini mandatari in tutte le zone della città che denunciano, all’interno di stabili Ater, presenza di scarafaggi, caduta di intonaci, muffe e inabitabilità". 

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Via Grego sta "ancora aspettando"

Nel dettaglio, Usb sottolinea come "gli inquilini di via Grego stanno ancora aspettando un intervento contro la proliferazione di scarafaggi, ed in merito siamo dovuti intervenire perché gli inquilini stessi hanno denunciato una totale assenza di risposte da parte della Microarea di zona e dell’Ente stesso. Esiste un codice civile che tutela il rapporto fra locatore e conduttore, che qui non viene assolutamente considerato. Esistono anche il buon senso e l’onestà intellettuale, qui però non sono pervenute". Secondo la Martinelli il fenomeno rappresenta "una criminalizzazione del più debole, del più povero e del più fragile. Così nascono le zone di serie A e di serie B e si alimenta il concetto di ghetto". 

Diffda colletiva da Opicina

"Il diritto all’abitare e la questione casa è centrale - conclude Usb nella nota -, lasciare le persone nella propria indigenza continuamente inascoltate genera abbruttimento e solitudine". Nella giornata di ieri 16 maggio lo stesso sindacato ha fatto partire una "diffida collettiva per degrado abitativo e una richiesta interventi di riqualificazione anche da Opicina, per conto di svariate famiglie che hanno denunciato la situazione più di un anno fa. Risposte? Nessuna". 

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