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Lunedì, 29 Aprile 2024
Le indagini della polizia locale / Barriera Vecchia - Città Vecchia / Piazza della Libertà

In cinque perseguitano un giovane migrante: nei guai la "banda" di piazza Libertà

Due dei presunti colpevoli erano stati già arrestati per una rapina in piazza libertà. Cinque le misure cautelari disposte dal Gip per altrettanti uomini, tutti già noti alle forze dell'ordine. La vittima era stata costretta ad abbandonare gli studi e uscire da solo

TRIESTE - Perseguitano un giovane migrante fino a rendergli la vita impossibile ma la polizia locale indaga e li individua. Scattano così le misure cautelari per cinque persone che gravitavano nella zona di piazza libertà. Le misure cautelari sono state emesse dal Gip, su richiesta del Pm, dopo un'indagine della polizia locale (Nucleo di polizia giudiziaria) tra gruppi di giovani migranti nella zona di fronte alla stazione.

Tutto è cominciato con una rapina avvenuta lo scorso 28 settembre, sempre in piazza Libertà, conclusasi con l'arresto di S.F., afghano 35enne, e M.O., 21enne pakistano. La polizia pocale, nei giorni successivi, ha ricondotto agli arrestati un'articolata serie di comportamenti delittuosi, messi in atto insieme ad altri tre uomini, l'afghano 33enne J.W., H.K. del 1992 e K.M. di 18 anni, entrambi pakistani. I cinque, alcuni con molti precedenti di polizia e coinvolti in recenti risse, avevano formato una banda che agiva tra i migranti della piazza, pare con atteggiamenti intimidatori. 

Un giovane extracomunitario era vittima di continue vessazioni e per questo soffriva di un costante stato di ansia e paura per la propria incolumità, tanto da dover  abbandonare l'istituto professionale a cui era iscritto ed evitare di uscire da solo. Il ragazzo aveva trovato il coraggio di confidare tutto al suo tutore che, non sottovalutando le confidenze, si è rivolto subito alla Polizia Locale. Grazie alla testimonianza del ragazzo, confermata da molti altri migranti, gli investigatori hanno raccolto elementi a carico della banda per una una serie di presunti episodi intimidatori quali aggressioni, minacce e molestie continue. Il Gip del Tribunale di Trieste ha emesso quindi i cinque provvedimenti cautelari per atti persecutori aggravati.

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