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Traffico di stupefacenti e prostituzione

"Barone della droga" catturato in Kosovo: sarà estradato in Italia

Si tratta di un 54enne condannato per diversi reati in Italia, tra cui spaccio di droga, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. Dovrà scontare una pena di 16 anni e mezzo di reclusione, disposta dalla procura generale di Trieste

TRIESTE - Catturato in Kosovo un cittadino albanese di 54 anni, protagonista di una vita criminale molto intensa in Italia, che dovrà scontare una pena di 16 anni di reclusione, disposta dalla procura generale di Trieste. Come riporta Udine Today, la condanna è stata emessa per cumulo di pene dei Tribunali di Udine, Modena e delle Corti di appello di Bologna e Trieste, per fatti che si sono verificati fra il 1995 ed il 1999 nelle province di Modena e Udine. La polizia kosovara ha catturato l'uomo lo scorso 8 dicembre, dopo che l'uomo era stato individuato nel paese balcanico dagli uomini della questura di Udine. L'uomo è destinatario di un mandato di arresto internazionale ai fini estradizionali. L’8 marzo è stato estradato in Albania da dove, una volta saldato il suo debito con la giustizia locale sarà consegnato alla autorità italiane. 

L'evoluzione della vicenda

Il provvedimento trae origine dall'ultima condanna ricevuta dal 54enne, quella della Corte d'assise d'appello di Trieste, passata in giudicato nel marzo del 2011, che riguarda un'associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione. L'attività investigativa prese le mosse dai fatti accaduti l'antivigilia di Natale del 1998, quando in un attentato in viale Ungheria, a seguito dell'esplosione di una bomba, morirono durante il loro servizio tre poliziotti della Questura di Udine, Giuseppe Guido Zannier, Adriano Ruttar e Paolo Cragnolino.

Il ruolo del capo clan

Il clan criminale all'epoca, radicato a Udine e composto da cittadini italiani ed albanesi, faceva arrivare irregolarmente in Italia giovani ragazze albanesi, che poi venivano fatte prostituire. L'indagine di allora aveva portato ad acquisire elementi investigativi incontrovertibili che davano conto che il gruppo era cappeggiato dal latitante e che con lui operavano altri soggetti, con ruoli ben definiti: chi era deputato al controllo delle ragazze in strada o nelle case dove erano segregate, chi al recupero del denaro provento delle prestazioni sessuali. La fase dibattimentale aveva portato a numerose condanne, fra cui quella del cittadino albanese che, nella circostanza, veniva condannato a nove anni e 11 mesi di reclusione. L'uomo si era reso irreperibile già alla fine del 1998, quando era evaso dagli arresti domiciliari.

La ricerca

Le ricerche, attivate con il concorso del Servizio cooperazione internazionale di Polizia, hanno permesso di accertare che il 54enne si era reso irreperibile in Italia, trasferendosi all'estero per sfuggire all'arresto. Lattività investigativa ha consentito di appurare che si era sicuramente nascosto in Turchia, Inghilterra, Albania e Kosovo. A dare maggiore risalto allimportanza della cattura dell'uomo va segnalato che era ricercato anche nella nazione di origine, dove deve scontare una condanna a 10 anni di reclusione per traffico di stupefacenti. In Albania, noto con lo pseudonimo di "Barone della droga", è considerato uno dei maggiori trafficanti di sostanze stupefacenti della storia del Paese delle aquile, con contatti e articolazioni in tutta Europa e Sudamerica.

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