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Venerdì, 26 Aprile 2024
La protesta entra nel vivo / Altopiano Carsico / Via Campo Romano

Ovovia: iniziano i sopralluoghi del Comune, ma alcuni residenti non aprono le porte

La protesta dei residenti a Campo Romano e in strada del Friuli. Sul posto anche un presidio del comitato No Ovovia e di Fridays for Future. Una residente: "Potrei avere un pilone a ridosso del mio garage. Mi sento una cittadina senza diritti". Il Comune: "Espropri modestissimi, soprattutto servitù di sorvolo"

Sempre più difficile il cammino della Cabinovia: avrebbero dovuto iniziare stamattina i sopralluoghi del Comune a Campo Romano e Strada del Friuli nelle proprietà private coinvolte dal progetto, ma alcuni residenti si sono opposti, specialmente a Campo Romano. I cittadini avevano ricevuto dal Comune una lettera che li avvisava del passaggio in un orario prestabilito, ma il personale ha trovato sul posto un presidio del Comitato No Ovovia con qualche rappresentante di Fridays for Future, e alcuni residenti non hanno aperto le porte dei loro terreni o delle loro case. In questi casi i tecnici si sono quindi limitati a affettuare rilievi fotografici sui terreni all’esterno.

“Ci opponiamo al progetto perché troppi punti non sono chiari – dichiara Maria Monteleone, residente a Campo Romano -. La cabinovia doveva inizialmente arrivare sul ciglione, invece dal rendering di Porto Vivo risulta che la stazione finale dovrebbe essere costruita nel parcheggio della SP35 a ridosso di via Doberdò, davanti al distributore di benzina, un luogo pieno di alberi colossali. Ci opponiamo anche perché non crediamo che il mezzo sarà utile a noi residenti, inoltre sarà disboscata un’area larga 14 metri che sarà visibile anche dal mare. E' come ferire il territorio”.

L'architetto Paola Fortuna è residente in zona e per motivi di lavoro non si trovava a Trieste all'arrivo dei sopralluoghi. Contattata al telefono, ha espresso comunque il suo dissenso: "Mi sento una cittadina senza diritti. Da architetto ho fatto i miei calcoli e mi risulta che il pilone dovrebbe essere costruito all'altezza del mio garage, coinvolgendo anche un'ampia parte del giardino. Infatti sono stata una delle poche a ricevere la raccomandata per il sopralluogo in casa, a differenza di altri che hanno ricevuto una comunicazione più generica". 

"Il problema - continua Fortuna - non è solo delle case coinvolte ma di tutta la città, sarebbe un disastro ambientale anche per il bosco circostante e gli animali che ci vivono. Diventerebbe invivibile per tutti i residenti della zona, con camion e cantieri, con una pesante svalutazione sul mercato di tutte le case coinvolte. Sarebbe anche un danno per la memoria storica perché si eliminano luoghi dove la gente ha vissuto. Un progetto tuttora non chiaro e mai condiviso con la cittadinanza".

L'ingegner Giulio Bernetti, direttore del dipartimento territorio, economia, ambiente e mobilità del Comune spiega che "Gli espropri saranno modestissimi, si tratta soprattutto di servitù di sorvolo. Pochissime le case coinvolte, si tratta principalmente terreni", e aggiunge che "erano in programma una decina di sopralluoghi, alcuni cittadini ci hanno fatto entrare offrendo il caffè, altri non erano in casa, altri ancora si sono opposti, ma le proporzioni erano circa equivalenti. Se qualcuno non ha accettato il sopralluogo non succede niente, è un servizio che offriamo ai cittadini per capire se ci sono dei beni di valore che potrebbero venir deprezzati dal sorvolo, così è più facile raggiungere un accordo bonario. In caso contrario sarà comunque fatta una stima. Se i cittadini hanno dei dubbi possono sempre contattarci".

La stazione di Campo Romano nei rendering del progetto dal sito www.portovivotrieste.it

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