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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il progetto

Ecco come sarà la cabinovia, presentato il progetto definitivo

La presentazione è avvenuta nel pomeriggio di oggi. A dirigere la conferenza stampa è stato il direttore dei Lavori pubblici, nonché mente dell'opera, Giulio Bernetti. Raggiante il sindaco e gli assessori Lodi e Bertoli. "E' un progetto che guarda a come sarà la città tra dieci quindici anni". La replica all'ex rettore Fermeglia: "Siamo ingegneri, se ha delle eccezioni le faccia e venga a raccontarle a noi"

TRIESTE - Sulla scomparsa del progetto da 135 mila euro delle stazioni della cabinovia non c'entrano le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, né dietrofront politici, ma solo una "richiesta della Soprintendenza" avanzata "quasi un anno" prima rispetto allo "sgambetto" del sottosegretario alla Cultura che aveva sparato a zero sul tratto orizzontale dell'opera. Le stazioni rimangono, in effetti, ma saranno diverse rispetto al futuro immaginato dal professionista. Nel pomeriggio di oggi 23 novembre, per presentare quello che viene definito il progetto "definitivo" la giunta ha schierato in prima linea la mente della cabinovia, ovvero il direttore dei Lavori pubblici Giulio Bernetti. Dietro a lui, seduti, il sindaco Roberto Dipiazza e l'assessore ai Lavori pubblici, Elisa Lodi; a fianco l'assessore al Bilancio, Everest Bertoli e, in fondo, alcuni dirigenti e tecnici. 

Le repliche di Bernetti ai No Ovovia

Al di là delle singole dichiarazioni, l'evento è servito per osservare da vicino le tavole realizzate dal raggruppamento d'imprese, mettendo sullo sfondo la riqualificazione dell'antico scalo asburgico, il futuro "porto vivo". Nella spiegazione alla stampa del progetto, Bernetti si è tolto un sassolino dalla scarpa, quando ha impresso nero su bianco nelle slide, che "le narrazioni contrarie all’opera si fondano su opinioni e valutazioni di pancia che, per quanto rispettabili, non hanno alcuna base scientifica". Il Comune tira dritto quindi e, alle ultime obiezioni del Comitato No Ovovia - che con l'ex rettore Maurizio Fermeglia aveva "smontato" i dati sulle emissioni (qui l'articolo) - ha risposto così: "Arpa è un'azienda pubblica che ha validato i conti, per massima correttezza e avere un supporto abbiamo dato un incarico all'università di Padova. Da un ex rettore, su problemi tecnici, mi aspetto che venga a raccontarli a noi, mi sembra che sia difficile che abbiano sbagliato i professionisti, l'Arpa e anche l'ateneo padovano. Se lui ha delle eccezioni che le faccia, venga e ce le dica, siamo ingegneri". 

"In città si stanno commettendo due errori"

Per Everest Bertoli il progetto rappresenta un motivo d'orgoglio. "Purtroppo, due sono gli errori che si stanno commettendo in questa città: il primo è non avere la capacità di guardare a quello che sta nascendo con gli occhi di quello che sarà il porto vecchio e la città tra dieci quindici anni, in un'area dove ci saranno migliaia di persone che lavoreranno e vivranno. Il secondo errore è la sindrome Nimby ("non nel mio cortile"). Un conto è preservare per valorizzare, un altro è cristallizare. Sono convinto che nei prossimi tre quattro anni riusciremo a cambiare l'aspetto del porto vecchio". Il progetto definitivo è stato consegnato all'amministrazione comunale lo scorso 16 novembre. "A ciò - ha ricordato Bernetti - seguiranno le valutazioni tecniche, integrazioni, conferenze dei servizi da parte degli enti coinvolti". Soddisfatto il sindaco che ha voluto complimentarsi per il raggiungimento del risultato. 

Il raggruppamento temporaneo d'impresa

Per quanto riguarda il dettaglio, oltre alla Leitner (mandataria) e le imprese mandanti (Cogeis, Icop e Step Impianti), nel frontespizio del progetto presentato oggi si leggono le seguenti aziende (con le rispettive mansioni): Ardolino e Alpe (opere strutturali), Geologia Applicata (per la parte geologia, geotecnica e sismica), De Blasio associati (impianti meccanici, elettrici, speciali e dati: prevenzione incendi), Policreo società di progettazione (opere architettoniche. ambientali, di inserimento e di paesaggio) ingegner Paolo Corchia (opere viabilistiche e sistemazioni esterne) NextEco (opere di mitigazione e compensazione ambientale), Planum (idrologia e idraulica) Servizi Qualità Sicurezza (coordinatore della sicurezza in fase di progettazione, ingegner Andrea Guidolin), ingegner Umberto Piezzo (Building Information Model manager). A queste imprese (progettisti incaricati), vanno aggiunte le attività specialistiche: NextEco (opere forestali, che raddoppia dopo l'incarico per le opere di mitigazione, vedi sopra), Studio associato Bettinardi Center Archeology (archeologia), Policreo (acustica, anch'essa raddoppia come NextEco) e il dottor Diego Sonda per quanto riguarda i rilievi topografici. 

Per scaricare il progetto definitivo cliccare a questo link

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