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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'anniversario

Dieci anni del caco dell'ex opp, figlio dell'albero sopravvissuto a Nagasaki

I dieci anni dalla messa a dimora dell'albero sono stati festeggiati lo scorso 17 marzo. "Rimane un simbolo di pace e di dignità" così la cooperativa agricola Monte San Pantaleone

TRIESTE - Dieci anni fa, nel comprensorio dell'ex ospedale psichiatrico del rione di San Giovanni, venne piantato un albero di cachi. Non un albero qualsiasi, a dire il vero, bensì una pianta ottenuta dall'unico albero di questa specie sopravvissuto, nella città di Nagasaki, dopo lo scoppio della bomba atomica avvenuto il 9 agosto 1945. Lo scorso 17 marzo, ad un giorno di distanza dalla morte di Franco Rotelli (che assieme all'ex presidente della cooperativa agricola Monte San Pantaleone Giancarlo Carena avevano fortemente voluto il progetto). L'albero originario, dopo la tragica esplosione, venne curato. Le piantine ottenute da lui, nel corso degli anni, si trasformarono in un progetto di pace, prima solo in Giappone e poi in tutto il mondo. 

L'albero piantato dieci anni fa è stato celebrato lo scorso 17 marzo. il caco si trova dietro alla struttura della Direzione sanitaria. Dopo una spaccatura, l'albero è stato curato. "Rimane un simbolo di pace e di dignità" ha scritto la Monte San Pantaleone sulla pagina facebook. A prendersi cura del caco sopravvissuto è Tiziana Volta. "La ringraziamo per la passione con cui porta avanti questo progetto". 

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