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Durante il convegno / Altopiano Carsico / Località Medeazza

Incendio di Medeazza, tra l'allarme e l'invio dei soccorsi passarono 18 minuti

Ad affermarlo è stato il direttore del Numero unico per le emergenze Nazzareno Candotti nella mattinata di oggi 27 aprile a Trieste, in occasione di un convegno sugli incendi boschivi in Carso organizzato dal ministero degli Interni. "Son passati 18 minuti, che sono pochi, ma quando tira bora e borino sono tantissimi. Ecco, questo è quanto vogliamo non si debba ripetere più"

MEDEAZZA - Diciotto minuti. E' quanto è passato dalla chiamata di emergenza giunta al 112 fino alla decisione in merito al soggetto da far intervenire, in occasione del primo incendio scoppiato a Medeazza nell'estate del 2022. Ad affermarlo, in un lungo intervento tenuto questa mattina durante il convegno sugli incendi boschivi in Carso, è stato il direttore del Nue del Friuli Venezia Giulia, Nazzareno Candotti. Il tempo di "latenza", così l'ha definito Candotti, è stato prodotto dalla necessità di identificare l'incendio. Se di interfaccia o boschivo in aree non antropizzate, di conseguenza, la attribuzione della corretta competenza. 

Questione di competenza

Nel primo caso, infatti, le fiamme sono sempre di competenza dei vigili del fuoco, mentre nel secondo interviene il Corpo forestale regionale assieme all'Antincendio boschivo della Protezione Civile. Durante il convegno, organizzato dal ministero degli Interni e a cui ha presenziato l'assessore regionale Pierpaolo Roberti (oltre alle massime autorità citttadine), sono stati affrontati i punti critici emersi la scorsa estate, quando il grande fuoco tenne sotto scacco il Carso tra l'Italia e la Slovenia. Proprio il dottor Candotti ha mostrato come dovrebbe svilupparsi, nel futuro, il nuovo modello decisionale in merito agli incendi interfaccia e boschivi. L’iter per l'ottimizzazione della gestione delle chiamate di emergenza nella segnalazione di incendi boschivi è stato avviato dalla Protezione Civile. Il tutto porterà al riconoscimento, all'interno del sistema 112, della sala operativa regionale quale centrale unica di risposta. 

Fiamme subito dopo il passaggio del treno: spunta un video

Il percorso di trasformazione in Psap2 

"La telefonata arriverà alla centrale e, in tempo zero, capiremo la competenza, se dei vigili del fuoco o della sala operativa". Un percorso iniziato e che, come sottolineato da Candotti, avrà ancora molti step prima di vedere la sua realizzazione. "Abbiamo 60 giorni stimati dal 14 aprile, poi ci sarà il tempo di spedizione della documentazione alla prefettura. Poi verrà mandato tutto a Roma e, dopo l'ok, arriveranno i test delle apparecchiature e la formazione del personale". Questo è quanto dovrebbe essere riconosciuto alla fine dell'iter. Un passaggio importante anche e soprattutto per evitare che passino quasi venti minuti per l'attivazione dei soccorsi. 

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