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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Una società cinese "scheda" le autorità portuali italiane, nella lista anche Trieste  

Una società cinese stila un enorme report che raccoglie migliaia di nomi del mondo della politica e dell'imprenditoria italiane oltre che delle autorità portuali di Trieste, Genova e Civitavecchia. Presenti anche i nomi di parenti e partner, con relativa "scheda"

Un enorme dossier, stilato da una società cinese, che raccoglie migliaia di nomi del mondo della politica e dell'imprenditoria italiane oltre che delle autorità portuali di Trieste, Genova e Civitavecchia. Come riportano "Il Foglio" e alcune testate internazionali, la società privata cinese con base a Shenzhen, la Zhenhua, ha prodotto la Okidb (Oversea Key Information DataBase), che raccoglie informazioni presenti pubblicamente sulle piattaforme social ma anche su articoli e blog. La prima parte riguarda esponenti del mondo della politica, dell'industria e della chiesa, con informazioni anche sui familiari e i coniugi, mentre la seconda si riferisce a persone che lavorano per i porti di Trieste, Genova fino a Civitavecchia.

Secondo il Foglio, in questa seconda parte sarebbero presenti “1.012 nomi di persone che hanno a che fare con l'influenza e gli obiettivi della Cina. Esiste, come prevedibile, tutta la famiglia Berlusconi fino all'ultimo dei nipoti. La famiglia Renzi. La famiglia Merloni e Ferrero”. Una terza parte conterrebbe invece 2.732 nomi di indagati e condannati, per lo più “membri della criminalità organizzata”. Ognuno di questi nomi sarebbe pi catalogato secondo parole chiave, che definiscono i reati, presunti o commessi (estorsione, traffico di esseri umani, riciclaggio e altro).

Critiche da Pd e Forza Italia

Violente critiche dal Pd: in particolare il membro della Commissione Esteri della Camera Andrea Romano, ha parlato di “una vicenda, se vera, molto inquietante, non solo per la clamorosa violazione della privacy ma soprattutto per i risvolti relativi alla sicurezza nazionale”. Anche Forza Italia esprime preoccupazione: la deputata Deborah Bergamini chiede al ministro degli esteri Di Maio di convocare l'ambasciatore cinese e di riferire al Parlamento”.

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