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Violenza sulle donne, negli ultimi tre mesi un braccialetto elettronico ogni cinque giorni

Dall'introduzione del Codice rosso rafforzato avvenuta il 24 novembre scorso a Trieste sono stati applicati 20 braccialetti elettronici. Il questore di Trieste. "Nel 2023 abbiamo registrato un lieve aumento delle violenze, ma grazie alla normativa e agli strumenti di cui disponiamo riusciamo ad intervenire tempestivamente". Rinnovato il protocollo con l'ateneo giuliano sul cybercrime

TRIESTE - Le violenze a sfondo sessuale che avvengono nella nostra città all'interno dell'ambito famigliare sono tante, riguardano anche persone che all'apparenza potrebbero sembrare insospettabili ma, grazie a una normativa nazionale che negli anni si è evoluta, l'attività di polizia e le campagne informative portate avanti dalle forze dell'ordine stanno producendo risultati importanti. E' questo uno degli aspetti sottolineati dal questore di Trieste, Pietro Ostuni, in occasione della cosiddetta Festa della donna. In una città che ha visto nel corso degli anni un cambiamento significativo per quanto riguarda l'emersione di reati di genere, il numero delle violenze registrate nel 2023 fa segnare un leggero incremento rispetto al 2022. Ma ad emergere sono anche i numeri legati all'applicazione del cosiddetto codice rosso rafforzato e del braccialetto elettronico. Venti i casi a Trieste da fine novembre (circa uno ogni cinque giorni), periodo in cui è stata introdotta la legge. Ma la violenza sulle donne non è esclusivamente di natura fisica.

Le violenze e gli strumenti per combatterle

"Quella psicologica è devastante - così il numero uno della questura -, lascia dei segni non indifferenti perché la donna si sente perseguitata in ogni momento della sua vita, non si sente libera di poter fare ciò che desidera fare. Inoltre, non va sottovalutata la violenza di natura economica". Secondo Ostuni "in questa città c'è una grande sensibilità di fronte al tema", sia da parte degli operatori di polizia, ma anche dalle associazioni e, più in generale, di chi è in prima linea nella lotta all'odioso fenomeno. La conferma arriva dai "piccoli" gesti. "Può sembrare banale, ma solo la traduzione degli opuscoli informativi in dieci lingue è un passo importante. In una città che è sempre stata multietnica, e oggi ancora di più, bisogna raggiungere le diverse comunità per far capire a tutti che dalla violenza si può uscire". La normativa nazionale, si diceva, si è evoluta. "Grazie al codice rosso rafforzato, ma anche grazie ai controlli capillari, riusciamo ad intervenire in maniera tempestiva".

La rete è pericolosa: "Bisogna lavorare molto"

Negli ultimi tempi la questura giuliana ha emesso l'ordine di applicazione del braccialetto elettronico ad una ventina di uomini. Ci sono poi ulteriori strumenti, come l'ammonimento, la sospensione della patente, come pure l'affidamento degli autori delle violenze alle associazioni che si occupano del reinserimento (tutte attività sulle quali le forze dell'ordine lavorano di concerto con l'autorità giudiziaria), che la questura mette in campo. "Abbiamo visto che ci sono poche recidive" così Ostuni. Nel corso degli anni e in virtù della presenza del web, il mondo è cambiato. "La rete è pericolosa - ha concluso il questore -, perché lì avvengono violenze, basti pensare al revenge porn, particolarmente odiose. E' questo il campo in cui bisogna lavorare molto. Come polizia di Stato, assieme alla postale, lavoriamo molto sul tema. Curiamo la formazione dei nostri ragazzi sin dalla scuola di polizia, siamo molto attenti". 

La firma del protocollo con l'ateneo

Proprio in direzione dei crimini che avvengono sul web, nella mattinata è stato rinnovato il protocollo tra questura e università, inserito nel solco della "collaborazione interistituzionale nella lotta al cybercrime, attraverso il quale la Polizia di Stato, mediante l’articolazione Polizia Postale e delle Comunicazioni, mette a sistema partnership strategiche e modelli efficaci di interscambio informativo per l’innalzamento della sicurezza di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni”. 

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