Conferma sentenza Meran, il padre di Matteo Demenego: "Stanco di sentire queste scuse"
La delusione di Fabio Demenego: "Mi auguro che quando avranno bisogno di un agente di polizia e gli si presenterà davanti un ragazzo di trent’anni, magari ci penseranno"
TRIESTE - "Sono un po’ stanco di sentire queste scuse: quanto è malato il Meran e quanto sta male. Siamo stanchi di questa storia però dobbiamo andare avanti e non ci resta nient’altro da fare". Grande stanchezza e delusione, dopo la sentenza odierna, da parte di Fabio Demenego, padre di Matteo, l'agente di polizia ucciso a poco più di trent'anni da Alejandro Augusto Stephan Meran il 4 ottobre del 2019. Il giudice ha riconfermato per Meran la sentenza di primo grado, con le spese processuali a carico dell'imputato. In merito all'eventualità di un ricorso in Cassazione, Demenego ha dichiarato: "E' un po’ un ripetersi di queste udienze, prese con molta leggerezza. Mi auguro che quando avranno bisogno di un agente di polizia e gli si presenterà davanti un ragazzo di trent’anni, magari ci penseranno".