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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso / Barriera Nuova - Città Nuova / Foro Ulpiano

Denuncia per usura chi gli aveva prestato i soldi, ma finisce sotto processo per calunnia

L’imputato, secondo l'accusa, avrebbe inizialmente denunciato chi gli aveva concesso il prestito sapendolo innocente. Il pm Federico Frezza ha chiesto una pena di due anni e sei mesi di reclusione

TRIESTE - Denuncia per usura una persona che gli aveva prestato dei soldi, ma l’imputato viene assolto. Parte quindi la denuncia d’ufficio per calunnia, e il denunciante si ritrova imputato a sua volta. Una lunga storia iniziata nel 2019, che potrebbe concludersi con una sentenza tra una decina di giorni. L’attuale imputato, un triestino di 55 anni, nel primo procedimento aveva denunciato un concittadino 51enne, ma si ritrova ora accusato a sua volta per aver presentato falsa denuncia ai carabinieri di Guardiella nel 2019. Sempre secondo la tesi dell’accusa, l’imputato avrebbe denunciato chi gli aveva concesso il prestito sapendolo innocente. Il pm Federico Frezza ha chiesto una pena di due anni e sei mesi di reclusione o, in caso di patteggiamento, un anno e nove mesi.

La parte offesa, ossia il presunto calunniato, si è costituito parte civile, difeso dall’avvocato Luca Maria Ferrucci. L’imputato (difeso d’ufficio dall’avvocato Matteo di Bari) ha inizialmente sostenuto di aver ricevuto due prestiti nel 2017, uno da 2mila euro e uno da 3mila, ma il cambio il 51enne gli avrebbe chiesto indietro 9mila euro, quasi il doppio. Un tasso d’interesse da usura, da restituire in rate da 500 euro al mese.

Nel primo processo, in realtà, era stato lo stesso beneficiario del prestito a dichiarare che non gli erano mai stati chiesti interessi ma solo la somma corrisposta, e che il debito era stato quasi interamente saldato in rate da 200 o 300 euro. Versione confermata anche da alcuni testimoni. In quella sede l’uomo si era giustificato dicendo di essersi “sbagliato”, di aver “fatto casino” e poi ravveduto, facendo i calcoli in seguito.

Secondo l'attuale parte offesa, la prospettiva di una denuncia (poi verificatasi) sarebbe stata usata contro di lui come argomento “intimidatorio”, per ottenere altri prestiti tramite una “condotta estorsiva”. Su queste basi è stato assolto, il giudice Giorgio Nicoli ha trasmesso gli atti alla procura, e ora il pm Federico Frezza ha avviato il procedimento d’ufficio contro il destinatario del prestito. La prossima udienza si terrà il 19 giugno.

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