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Venerdì, 26 Aprile 2024
L'indagine

Attacco no vax al profilo Facebook di Riccardi: indagate quattro donne

L'account del vice presidente era stato "intasato" da una gran quantità di commenti diffamatori sulla campagna vaccinale da parte di un gruppo di persone nel cui logo del nickname era presente la sigla del gruppo no vax “VV”

Il profilo Facebook dell'assessore Riccardi viene intasato da post diffamatori firmati con il logo del gruppo no vax "VV", accaduti nel 2021, per i quali ora sono state indagate dalla Polizia di Stato quattro donne italiane di età compresa fra i 40 ed i 60 anni, tutte residenti fuori regione. Sono accusate di diffamazione e danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici.

I fatti

Il 13 maggio 2021 Riccardi ha presentato negli uffici della Digos della Questura di Trieste una querela per diffamazione in merito alla pubblicazione di questi post contro la campagna vaccinale, fornendo copia di alcuni commenti e l'elenco di profili Facebook da cui erano partiti. L’addetto alla segreteria dell’assessore ha confermato la ricezione di una notevole quantità di commenti da parte di un gruppo di persone nel cui logo del nickname era presente la sigla del gruppo no vax “VV”.

Il "Mail bombing"

Il personale della sezione investigativa della Digos ha, prima di tutto, effettuato l’analisi della documentazione fornita dal denunciante, la quale ha permesso di appurare che i numerosissimi commenti erano sostanzialmente riconducibili a due tipologie di post, inviati in maniera sistematica e ripetitiva da molti aderenti al gruppo. Questi avevano provocato l’“intasamento” del social del querelante, utilizzando la tecnica del “Mail Bombing” al fine di comprometterne il funzionamento.

Successivamente è stata avviata una articolata attività di indagine per risalire all’identità dei titolari dei profili, dei quali è stata accertata la natura “fake” dei profili utilizzati, che risultavano essere stati anche cancellati dagli utilizzatori. Partendo dalle poche tracce lasciate, sono stati ricercati ulteriori spunti investigativi, ottenuti con decine di verbalizzazioni testimoniali, alcune delle quali realizzate con la collaborazione di altre Digos. Nonostante il lasso temporale trascorso dalla commissione dei fatti, la scrupolosa attività d’indagine espletata, coordinata dal Sostituto Procuratore Cristina Bacer, ha portato a denunciare gli autori della diffamazione a carico degli esponenti delle istituzioni impegnati nell’attuazione delle misure sanitarie per arginare il Covid.  

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